Page 255 - Giorgio Vasari
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cosa come piacque a Bruno e agl'altri uomini sciocchi di que' tempi,
così piace ancor oggi a certi goffi che in ciò sono serviti da artefici
plebei, come essi sono. E di vero pare gran fatto, che da questo
principio sia passata in uso una cosa che per burla e non per altro fu
fatta fare; conciò sia che anco una gran parte del Camposanto fatta
da lodati maestri, sia piena di questa gofferia.
L'opere, dunque, di Buonamico essendo molto piaciute ai Pisani, gli fu
fatto fare dall'Operaio di Camposanto quattro storie in fresco, dal
principio del mondo insino alla fabbrica dell'arca di Noè, et intorno
alle storie un ornamento nel quale fece il suo ritratto di naturale, cioè
in un fregio, nel mezzo del quale e in su le quadrature sono alcune
teste, fra le quali, come ho detto, si vede la sua con un capuccio,
come a punto sta quello che di sopra si vede. E perché in questa
opera è un Dio che con le braccia tiene i cieli e gl'elementi, anzi la
machina tutta dell'universo, Buonamico per dichiarare la sua storia
con versi simili alle pitture di quell'età, scrisse a' piedi in lettere
maiuscole di sua mano, come si può anco vedere, questo sonetto, il
quale per l'antichità sua e per la semplicità del dire di que' tempi, mi
è paruto di mettere in questo luogo, come che forse, per mio avviso,
non sia per molto piacere, se non se forse come cosa che fa fede di
quanto sapevano gli uomini di quel secolo:
Voi che avvisate questa dipintura
di Dio pietoso sommo creatore,
lo qual fé tutte cose con amore,
pesate, numerate et in misura,
in nove gradi angelica natura,
in nello empirio ciel pien di splendore,
Colui che non si muove ed è motore,
ciascuna cosa fece buona e pura.
Levate gl'occhi del vostro intelletto,
considerate quanto è ordinato