Page 253 - Giorgio Vasari
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ella avesse morto. L'accorto dipintore avendo promesso di fare tutto
quello che il vescovo voleva, fece fare un buono assito di tavole, con
dire non volere essere veduto dipignere una sì fatta cosa. E ciò fatto,
rinchiuso che si fu tutto solo là dentro, dipinse, per contrario di quello
che il vescovo voleva, un leone che sbranava un'aquila; e finita
l'opera chiese licenza al vescovo d'andare a Firenze a procacciare
colori, ché gli mancavano. E così serrato con una chiave il tavolato, se
n'andò a Firenze con animo di non tornare altrimenti al vescovo, il
quale, veggendo la cosa andare in lungo e il dipintore non tornare,
fatto aprire il tavolato, conobbe che più aveva saputo Buonamico, che
egli. Perché, mosso da gravissimo sdegno, gli fece dar bando della
vita; il che avendo Buonamico inteso, gli mandò a dire che gli facesse
il peggio che poteva, onde il vescovo lo minacciò da maladetto
senno. Pur finalmente considerando chi egli si era messo a volere
burlare, e che bene gli stava rimanere burlato, perdonò a Buonamico
l'ingiuria e lo riconobbe delle sue fatiche liberalissimamente. Anzi,
che è più, condottolo indi a non molto di nuovo in Arezzo, gli fece fare
nel Duomo vecchio molte cose che oggi sono per terra, trattandolo
sempre come suo familiare e molto fedel servitore. Il medesimo
dipinse pure in Arezzo nella chiesa di S. Iustino la nicchia della
capella maggiore.
Scrivono alcuni, che essendo Buonamico in Firenze, e trovandosi
spesso con gl'amici e compagni suoi in bottega di Maso del Saggio,
egli si truovò con molti altri a ordinare la festa che in dì di calen di
maggio feciono gl'uomini di borgo S. Friano in Arno sopra certe
barche, e che quando il ponte alla Carraia, che allora era di legno,
rovinò per essere troppo carico di persone che erano corse a quello
spettacolo, egli non vi morì, come molti altri feciono, perché quando
appunto rovinò il ponte in sulla machina che in Arno sopra le barche
rappresentava l'inferno, egli era andato a procacciare alcune cose che
per la festa mancavano.
Essendo non molto dopo queste cose condotto Buonamico a Pisa,
dipinse nella Badia di S. Paulo a ripa d'Arno, allora de' monaci di
Vallombrosa, in tutta la crociera di quella chiesa da tre bande e dal
tetto insino in terra molte istorie del Testamento Vecchio,