Page 248 - Giorgio Vasari
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Buffalmacco, dunque, fra le prime opere che fece, lavorò in Firenze
nel monasterio delle donne di Faenza che era dov'è oggi la Cittadella
del Prato, tutta la chiesa di sua mano; e fra l'altre storie che vi fece
della vita di Cristo, nelle quali tutte si portò molto bene, vi fece
l'occisione che fece fare Erode de' putti innocenti, nella quale
espresse molto vivamente gl'affetti così degl'uccisori come dell'altre
figure; perciò che in alcune balie e madri che strappando i fanciulli di
mano agl'uccisori, si aiutano quanto possono il più, colle mani, coi
graffi, coi morsi e con tutti i movimenti del corpo, si mostra nel di
fuori l'animo non meno pieno di rabbia e furore che di doglia.
Della quale opera, essendo oggi quel monasterio rovinato, non si può
altro vedere che una carta tinta nel nostro libro de' disegni diversi,
dove è questa storia di mano propria di esso Buonamico disegnata.
Nel fare questa opera alle già dette donne di Faenza, perché era
Buffalmacco una persona molto stratta et a caso così nel vestire
come nel vivere, avvenne, non portando egli così sempre il capuccio
et il mantello come in que' tempi si costumava, che guardandolo
alcuna volta le monache per la turata che egli avea fatto fare,
cominciarono a dire col castaldo che non piaceva loro vederlo a quel
modo in farsetto; pur racchetate da lui, se ne stettono un pezzo
senza dire altro. Alla perfine vedendolo pur sempre in quel medesimo
modo, e dubitando che non fosse qualche garzonaccio da pestar
colori, gli feciono dire dalla badessa che averebbono voluto vedere
lavorar il maestro, e non sempre colui. A che rispose Buonamico,
come piacevole che era, che tosto che il maestro vi fusse, lo farebbe
loro intendere, accorgendosi nondimeno della poca confidenza che
avevano in lui. Preso dunque un desco e messovene sopra un altro,
mise in cima una brocca overo mezzina da acqua, e nella bocca di
quella pose un capuccio in sul manico, e poi il resto della mezzina
coperse con un mantello alla civile, affibbiandolo bene intorno ai
deschi; e posto poi nel beccuccio, donde l'acqua si trae,
acconciamente un pennello, si partì. Le monache tornando a veder il
lavoro per uno aperto dove avea cansato la tela, videro il posticcio
maestro in pontificale; onde credendo che lavorasse a più potere, e
fusse per fare altro lavoro che quel garzonaccio a cattafascio non