Page 236 - Giorgio Vasari
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VITA DI ANDREA PISANO SCULTORE ET ARCHITETTO
Non fiorì mai, per tempo nessuno, l'arte della pittura, che gli scultori
non facessino il loro esercizio con eccellenza: e di ciò ne sono
testimonii, a chi ben riguarda, l'opere di tutte l'età; perché veramente
queste due arti sono sorelle, nate in un medesimo tempo e nutrite e
governate da una medesima anima.
Questo si vede in Andrea Pisano, il quale, esercitando la scultura nel
tempo di Giotto, fece tanto miglioramento in tal arte, che e per
pratica e per studio fu stimato in quella professione il maggior uomo
che avessino avuto insino ai tempi suoi i Toscani, e massimamente
nel gettar di bronzo. Per lo che da chiunque lo conobbe furono in
modo onorate e premiate l'opere sue, e massimamente da' Fiorentini,
che non gl'increbbe cambiare patria, parenti, facultà et amici. A costui
giovò molto quella difficultà che avevano avuto nella scultura i
maestri che erano stati avanti a lui, le sculture de' quali erano sì
rozze e sì dozinali, che chi le vedeva a paragone di quelle di
quest'uomo le giudicava un miracolo. E che quelle prime fussero
goffe, ne fanno fede, come s'è detto altrove, alcune che sono sopra la
porta principale di S. Paulo di Firenze, et alcune che di pietra sono
nella chiesa d'Ognissanti, le quali sono così fatte, che piuttosto
muovono a riso coloro che le mirano, che ad alcuna maraviglia o
piacere. E certo è che l'arte della scultura si può molto meglio
ritrovare, quando si perdesse l'essere delle statue, avendo gli uomini
il vivo et il naturale che è tutto tondo, come vuol ella, che non può
l'arte della pittura, non essendo così presto e facile il ritrovare i bei
dintorni e la maniera buona per metterla in luce. Le quali cose
nell'opere che fanno i pittori arrecano maiestà, bellezza, grazia e
ornamento.
Fu in una cosa alle fatiche d'Andrea favorevole la fortuna, perché
essendo state condotte in Pisa, come si è altrove detto, mediante le
molte vittorie che per mare ebbero i Pisani, molte anticaglie e pili che