Page 231 - Giorgio Vasari
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fa ogni anno solennissima festa al dì di S. Iacopo, et altri suoi uffizii e

               mortorii. Oltre a queste fece molte altre cose con bella pratica, senza
               uscire però punto della maniera del suo maestro. Il medesimo fece,
               in un pilastro di mattoni della loggia che Lapo avea fatto alla piazza
               d'Orsanmichele, la Nostra Donna, che non molti anni poi fece tanti

               miracoli,  che  la  loggia  stette  gran  tempo  piena  d'imagini,  e  che
               ancora oggi è in grandissima venerazione. Finalmente nella capella di
               messer Ridolfo de' Bardi che è in Santa Croce, dove Giotto dipinse la

               vita  di  S.  Francesco,  fece  nella  tavola  dell'altare  a  tempera  un
               Crucifisso e una Madalena et un S. Giovanni che piangono con due
               frati da ogni banda che gli mettono in mezzo. Passò Ugolino di questa
               vita, essendo vecchio, l'anno 1349, e fu sepolto in Siena sua patria
               orrevolmente.

               Ma  tornando  a  Stefano,  il  quale  dicono  che  fu  anco  buono

               architettore, e quello che se n'è detto di sopra ne fa fede, egli morì,
               per  quanto  si  dice,  l'anno  che  cominciò  il  giubileo  del  1350,  d'età
               d'anni 49, e fu riposto in S. Spirito nella sepoltura de' suoi maggiori
               con  questo  epitafio:  Stefano  Florentino  pictori,  (in)  faciundis

               imaginibus  ac  colorandis  figuris  nulli  unquam  inferiori;  affines
               moestiss. pos. Vix. an. XXXXIX.



               FINE  DELLA  VITA  DI  STEFANO  PITTOR  FIORENTINO  E  D'UGOLINO
               SANESE
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