Page 232 - Giorgio Vasari
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VITA DI PIETRO LAURATI PITTORE SANESE






               Pietro Laurati, eccellente pittor sanese, provò, vivendo, quanto gran
               contento sia quello dei veramente virtuosi, che sentono l'opere loro

               essere nella patria e fuori in pregio, e che si veggiono essere da tutti
               gli uomini disiderati; perciò che nel corso della vita sua fu per tutta
               Toscana  chiamato  e  carezzato,  avendolo  fatto  conoscere

               primieramente le storie che dipinse a fresco nella Scala, spedale di
               Siena,  nelle  quali  imitò  di  sorte  la  maniera  di  Giotto  divolgata  per
               tutta Toscana, che si credette a gran ragione che dovesse, come poi
               avvenne,  divenire  miglior  maestro  che  Cimabue  e  Giotto  e  gli  altri
               stati  non  erano:  perciò  che  le  figure  che  rappresentano  la  Vergine

               quando ella saglie i gradi del tempio, accompagnata da Giovacchino e
               da  Anna  e  ricevuta  dal  sacerdote,  e  poi  lo  sponsalizio,  sono  con
               bell'ornamento così ben panneggiate e ne' loro abiti semplicemente

               avvolte,  ch'elle  dimostrano  nell'arie  delle  teste  maestà,  e  nella
               disposizione delle figure bellissima maniera.

               Mediante dunque questa opera, la quale fu principio d'introdurre in
               Siena il buon modo della pittura, facendo lume a tanti belli ingegni
               che  in  quella  patria  sono  in  ogni  età  fioriti,  fu  chiamato  Pietro  a
               Monte  Oliveto  di  Chiusuri,  dove  dipinse  una  tavola  a  tempera  che

               oggi  è  posta  nel  paradiso  sotto  la  chiesa.  In  Fiorenza,  poi,  dipinse
               dirimpetto alla porta sinistra della chiesa di Santo Spirito, in sul canto
               dove oggi sta un beccaio, un tabernacolo, che per la morbidezza delle
               teste  e  per  la  dolcezza  che  in  esso  si  vede,  merita  di  essere

               sommamente da ogni intendente artefice lodato. Da Fiorenza andato
               a Pisa, lavorò in Camposanto, nella facciata che è accanto alla porta
               principale, tutta la vita de' Santi Padri con sì vivi affetti e con sì belle
               attitudini,  che  paragonando  Giotto,  ne  riportò  grandissima  lode,
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