Page 235 - Giorgio Vasari
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vero ciborio del Sagramento di legname intagliato e tutto dorato alto
               braccia tre in circa, il quale tabernacolo è tutto tondo, e si vede così
               dalla parte del coro come dinanzi. E perché non ho perdonato né a
               fatica né a spesa nessuna, parendomi esser tenuto a così fare in onor
               di  Dio,  questa  opera,  per  mio  giudizio,  ha  tutti  quegli  ornamenti

               d'oro, d'intagli, di pitture, di marmi, di trevertini, di mischi e di porfidi
               e d'altre pietre, che per me si sono in quel luogo potuti maggiori.

               Ma  tornando  oramai  a  Pietro  Laurati,  finita  la  tavola  di  cui  si  è  di
               sopra ragionato, lavorò in S. Piero di Roma molte cose, che poi sono
               state  rovinate  per  fare  la  fabrica  nuova  di  S.  Piero.  Fece  ancora

               alcune opere in Cortona et in Arezzo oltre quelle che si son dette;
               alcun'altre  nella  chiesa  di  S.  Fiora  e  Lucilla,  monasterio  de'  monaci
               Neri, e in particolare in una capella un S. Tommaso che pone a Cristo
               nella piaga del petto la mano.

               Fu discepolo di Pietro, Bartolomeo Bologhini sanese, il quale in Siena
               et in altri luoghi d'Italia lavorò molte tavole; et in Fiorenza è di sua

               mano  quella  che  è  in  sull'altare  della  capella  di  S.  Silvestro  in  S.
               Croce. Furono le pitture di costoro intorno agli anni di nostra salute
               1350; e nel mio libro tante volte citato si vede un disegno di mano di
               Pietro,  dove  un  calzolaio  che  cuce,  con  semplici  ma  naturalissimi

               lineamenti,  mostra  grandissimo  affetto  e  qual  fusse  la  propria
               maniera  di  Pietro,  il  ritratto  del  quale  era  di  mano  di  Bartolomeo
               Bologhini  in  una  tavola  in  Siena,  quando  non  sono  molti  anni  lo
               ricavai da quello nella maniera che di sopra si vede.



               FINE DELLA VITA DI PIETRO LAURATI
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