Page 1985 - Giorgio Vasari
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maniere. E se bene mi hanno alcuni de' giovani miei creati aiutato, mi
hanno alcuna volta fatto commodo et alcuna no. Perciò che ho avuto
tallora, come sanno essi, a rifare ogni cosa di mia mano, e tutta
ricoprire la tavola, perché sia d'una medesima maniera. Le quali
storie dico trattano delle cose di Fiorenza, dalla sua edificazione
insino a oggi, la divisione in quartieri, le città sottoposte, nemici
superati, città soggiogate, et in ultimo il principio e fine della guerra
di Pisa, da uno de' lati, e dall'altro il principio similmente e fine di
quella di Siena; una dal governo popolare condotta et ottenuta nello
spazio di quattordici anni, e l'altra dal Duca in quattordici mesi, come
si vedrà; oltre quello che è nel palco, e sarà nelle facciate, che sono
ottanta braccia lunghe ciascuna et alte venti, che tuttavia vo
dipignendo a fresco, per poi anco di ciò poter ragionare in detto
Dialogo.
Il che tutto ho voluto dire in fin qui non per altro che per mostrare
con quanta fatica mi sono adoperato et adopero tuttavia nelle cose
dell'arte, e con quante giuste cagioni potrei scusarmi, dove in alcuna
avessi (che credo avere in molte) mancato. Aggiugnerò anco, che
quasi nel medesimo tempo, ebbi carico di disegnare tutti gl'archi da
mostrarsi a sua eccellenza per determinare l'ordine tutto, e poi
mettere gran parte in opera, e far finire il già detto grandissimo
apparato, fatto in Fiorenza per le nozze del signor principe
illustrissimo: di far fare con miei disegni in dieci quadri, alti braccia
quattordici l'uno et undici larghi, tutte le piazze delle città principali
del dominio, tirate in prospettiva, con i loro primi edificatori et
insegne, oltre di far finire la testa di detta sala, cominciata dal
Bandinello; di far fare nell'altra una scena, la maggiore e più ricca che
fusse da altri fatta mai, e finalmente di condurre le scale principali di
quel palazzo, i loro ricetti, et il cortile, e colonne in quel modo che sa
ognuno e che si è detto di sopra, con quindici città dell'imperio e del
Tiruolo, ritratte di naturale in tanti quadri.
Non è anche stato poco il tempo che ne' medesimi tempi ho messo in
tirare innanzi, da che prima la cominciai, la loggia e grandissima
fabrica de' magistrati, che volta sul fiume d'Arno, della quale non ho
mai fatto murare altra cosa più difficile, né più pericolosa, per essere