Page 1989 - Giorgio Vasari
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di mia mano propria, per tenerla appresso di sé, gli feci in un gran
quadro Venere ignuda, con le tre Grazie attorno, che una gli acconcia
il capo, l'altra gli tiene lo specchio e l'altra versa acqua in un vaso per
lavarla; la qual pittura m'ingegnai condurla col maggiore studio e
diligenza che io potei, sì per contentare non meno l'animo mio, che
quello di sì caro e dolce amico. Feci ancora a Antonio de' Nobili
generale depositario di sua eccellenza e molto mio affezionato, oltre
a un suo ritratto, sforzato contro alla natura mia di farne, una testa di
Gesù Cristo, cavata dalle parole che Lentulo scrive della effigie sua,
che l'una e l'altra fu fatta con diligenzia; e parimente un'altra
alquanto maggiore, ma simile alla detta al signor Mondragone, primo
oggi appresso a don Francesco de' Medici principe di Fiorenza e
Siena, quale donai a sua signoria per esser egli molto affezionato alle
virtù e nostre arti, a cagione che e' possa ricordarsi quando la vede
che io lo amo e gli sono amico.
Ho ancora fra mano che spero finirlo presto un gran quadro cosa
capricciosissima che deve servire per il signore Antonio Montalvo
signore della Sassetta, degnamente primo cameriere e più intrinseco
al Duca nostro e tanto a me amicissimo e dolce domestico amico per
non dir superiore, che se la mano mi servirà alla voglia ch'io tengo di
lasciargli di mia mano un pegno della affezione che io le porto, si
conoscerà quanto io lo onori et abbia caro che la memoria di sì
onorato e fedel signore amato da me, viva ne' posteri, poiché egli
volentieri si affatica e favorisce tutti e' begli ingegni di questo
mestiero o che si dilettino del disegno.
Al signor principe don Francesco ho fatto ultimamente due quadri,
che ha mandati a Tolledo in Ispagna a una sorella della signora
duchessa Leonora sua madre, e per sé un quadretto piccolo a uso di
minio, con quaranta figure fra grandi e piccole, secondo una sua
bellissima invenzione. A Filippo Salviati ho finita, non ha molto, una
tavola che va a Prato nelle suore di San Vincenzio, dove in alto è la
Nostra Donna coronata, come allora giunta in cielo, et a basso
gl'Apostoli intorno al sepolcro. Ai monaci neri della Badia di Fiorenza
dipingo similmente una tavola, che è vicina al fine, d'una Assunzione
di Nostra Donna, e gl'Apostoli in figure maggiori del vivo, con altre