Page 1967 - Giorgio Vasari
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tavola un Cristo crucifisso, con ricco e vario ornamento di stucco, a
richiesta del Seripando lor generale, che fu poi cardinale. Parimente a
mezzo le scale di detto convento feci a fresco San Giovanni
Evangelista, che sta mirando la Nostra Donna vestita di sole, con i
piedi sopra la luna e coronata di dodici stelle. Nella medesima città
dipinsi a Messer Tommaso Cambi, mercante fiorentino e mio
amicissimo, nella sala d'una sua casa, in quattro facciate i tempi e le
stagioni dell'anno: il Sogno, il Sonno sopra un terrazzo, dove fece una
fontana.
Al duca di Gravina dipinsi in una tavola, che egli condusse al suo
Stato, i Magi che adorano Cristo, et ad Orsanca segretario del viceré
feci un'altra tavola, con cinque figure intorno a un Crucifisso, e molti
quadri. Ma con tutto ch'io fussi assai ben visto da que' signori,
guadagnassi assai e l'opere ogni giorno moltiplicassero, giudicai, poi
che i miei uomini s'erano partiti, che fusse ben fatto, avendo in un
anno lavorato in quella città opere a bastanza, ch'io me ne tornassi a
Roma. E così fatto, la prima opera che io facessi fu al signor Ranuccio
Farnese, allora arcivescovo di Napoli, in tela quattro portegli
grandissimi a olio per l'organo del piscopio di Napoli, dentrovi dalla
parte dinanzi cinque Santi patroni di quella città, e dentro la Natività
di Gesù Cristo, con i pastori, e Davit re, che canta in sul suo salterio:
"Dominus dixit ad me", etc. E così i sopra detti ventiquattro quadri et
alcuni di Messer Tommaso Cambi, che tutti furono mandati a Napoli.
E ciò fatto, dipinsi cinque quadri a Raffaello Acciaiuoli che gli portò in
Ispagna, della Passione di Cristo. L'anno medesimo, avendo animo il
cardinale Farnese di far dipignere la sala della Cancelleria nel palazzo
di San Giorgio, monsignor Giovio, disiderando che ciò si facesse per le
mie mani, mi fece fare molti disegni di varie invenzioni, che poi non
furono messi in opera. Nondimeno si risolvé finalmente il cardinale
ch'ella si facesse in fresco, e con maggior prestezza che fusse
possibile, per servirsene a certo suo tempo determinato. È la detta
sala lunga poco più di palmi cento, larga cinquanta et alta altretanto.
In ciascuna testa adunque larga palmi cinquanta, si fece una storia
grande, et in una delle facciate lunghe due, nell'altra per essere
impedita dalle finestre, non si poté far istorie, e però vi si fece un