Page 1936 - Giorgio Vasari
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alcune  di  esse  si  serbano  oggi  come  bellissime  medaglie  antiche  e

               meritamente, perciò che in queste vinse se stesso. Datosi finalmente
               Benvenuto alla scultura et al fare di getto, fece in Francia molte cose
               di bronzo, d'argento e d'oro mentre stette al servizio del re Francesco
               in quel regno. Tornato poi alla patria e messosi al servizio del duca

               Cosimo,  fu  prima  adoperato  in  alcune  cose  da  orefice,  et  in  ultimo
               datogli  a  fare  alcune  cose  di  scultura,  onde  condusse  di  metallo  la
               statua del Perseo, che ha tagliata la testa a Medusa, la quale è in

               piazza  del  Duca  vicina  alla  porta  del  palazzo  del  Duca,  sopra  una
               basa  di  marmo  con  alcune  figure  di  bronzo  bellissime  alte  circa  un
               braccio et un terzo l'una, la quale tutta opera fu condotta veramente
               con quanto studio e diligenza si può maggiore a perfezzione e posta
               in detto luogo degnamente a paragone della Iudit di mano di Donato,

               così famoso e celebrato scultore. E certo fu maraviglia, che essendosi
               Benvenuto esercitato tanti anni in far figure piccole, ci condusse poi
               con tanta eccellenza una statua così grande.

               Il  medesimo  ha  fatto  un  Crucifisso  di  marmo  tutto  tondo  e  grande
               quanto  il  vivo,  che  per  simile  è  la  più  rara  e  bella  scultura  che  si

               possa vedere. Onde lo tiene il signor Duca, come cosa a sé carissima,
               nel palazzo de' Pitti, per collocarlo alla cappella o vero chiesetta che
               fa in detto luogo, la qual chiesetta non poteva a questi tempi avere
               altra  cosa  più  di  sé  e  di  sì  gran  prencipe;  et  insomma  non  si  può

               quest'opera tanto lodare, che basti.
               Ora, se bene potrei molto più allargarmi nell'opere di Benvenuto, il

               quale è stato in tutte le sue cose animoso, fiero, vivace, prontissimo
               e terribilissimo, e persona che ha saputo purtroppo dire il fatto suo
               con i prìncipi, non meno che le mani e l'ingegno adoperare nelle cose
               dell'arti, non ne dirò qui altro, atteso che egli stesso ha scritto la vita

               e l'opere sue, et un trattato dell'oreficeria e del fondere e gettar di
               metallo con altre cose attenenti a tali arti e della scultura con molto
               più eloquenza et ordine che io qui per aventura non saprei fare. E
               però  quanto  a  lui,  basti  questo  breve  sommario  delle  sue  più  rare

               opere principali.

               Francesco di Giuliano da San Gallo scultore, architetto et accademico,
               di età oggi di settanta anni, ha condotto, come si è detto nella vita di
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