Page 1938 - Giorgio Vasari
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che fu posta in Campidoglio, la quale condusse ottimamente. Ma
ebbe quell'opera poco vita, perciò che, morto quel Papa, fu rovinata e
gettata per terra dalla plebaccia, che oggi quegli stessi perseguita
fieramente che ieri aveva posti in cielo. Fece Vincenzio dopo la detta
figura, in uno stesso marmo, due statue poco maggiori del vivo, cioè
un Teseo re d'Atene, che ha rapito Elena e se la tiene in braccio in
atto di conoscerla, con una troia sotto i piedi. Delle quali figure non è
possibile farne altre con più diligenza, studio, fatica e grazia. Per che
andando il duca Cosimo de' Medici a Roma, et andando a vedere non
meno le cose moderne degne d'essere vedute, che l'antiche, vide,
mostrandogliene Vincenzio, le dette statue, e le lodò sommamente,
come meritavano; onde Vincenzio, che è gentile, le donò
cortesemente, et insieme gl'offerse in quello potesse l'opera sua. Ma
sua eccellenza avendole condotte indi a non molto a Firenze nel suo
palazzo de' Pitti, gliel'ha pagate buon pregio. Et avendo seco menato
esso Vincenzio, gli diede non molto dopo a fare di marmo, in figure
maggiori del vivo e tutte tonde, le fatiche d'Ercole, nelle quali va
spendendo il tempo, e già n'ha condotte a fine quando egli uccide
Cacco e quando combatte con il Centauro. La quale tutta opera,
come è di suggetto altissima e faticosa, così si spera debba essere
per artificio et eccellente opera, essendo Vincenzio di bellissimo
ingegno, di molto giudizio, et in tutte le sue cose d'importanza molto
considerato.
Né tacerò che sotto la costui disciplina attende con sua molta lode
alla scultura Illarione Ruspoli, giovane e cittadin fiorentino, il quale
non meno degli altri suoi pari accademici ha mostro di sapere et
avere disegno e buona pratica in fare statue, quando insieme con
gl'altri n'ha avuto occasione nell'essequie di Michelagnolo e
nell'apparato delle nozze sopra dette.
Francesco Camilliani, scultore fiorentino et accademico, il quale fu
discepolo di Baccio Bandinelli, dopo aver dato in molte cose saggio di
essere buono scultore, ha consumato quindici anni negl'ornamenti
delle fonti, dove n'è una stupendissima, che ha fatto fare il signor don
Luigi di Tolledo al suo giardino di Fiorenza. I quali ornamenti intorno
a ciò sono diverse statue d'uomini e d'animali in diverse maniere, ma