Page 1933 - Giorgio Vasari
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per diversi panni d'arazzo, che fa fare pur con l'ordine del Vasari il
               Duca et il Principe di diverse sorte, secondo le storie che hanno in
               alto di pittura le camere e stanze dipinte dal Vasari in palazzo, per
               ornamento delle quali si fanno, acciò corrisponda il parato da basso
               d'arazzi  con  le  pitture  di  sopra.  Per  le  stanze  di  Saturno,  d'Opi,  di

               Cerere, di Giove e d'Ercole ha fatto vaghissimi cartoni per circa trenta
               pezzi d'arazzi. E per le stanze di sopra, dove abita la Principessa, che
               sono quattro dedicate alla virtù delle donne, con istorie di Romane,

               Ebree, Greche e Toscane, cioè le Sabine, Ester, Penelope e Gualdrada,
               ha  fatto  similmente  cartoni  per  panni  bellissimi,  e  similmente  per
               dieci panni d'un salotto, nei quali è la vita dell'uomo. Et il simile ha
               fatto per le cinque stanze di sotto, dove abita il Principe, dedicate a
               Davit,  Salamone,  Ciro  et  altri.  E  per  venti  stanze  del  palazzo  del

               Poggio a Caiano, che se ne fanno i panni giornalmente, ha fatto con
               l'invenzione  del  Duca  ne'  cartoni  le  cacce  che  si  fanno  di  tutti
               gl'animali et i modi d'uccellare e pescare, con le più strane e belle

               invenzioni del mondo. Nelle quali varietà d'animali, d'ucelli, di pesci,
               di paesi e di vestiri, con cacciatori a piedi et a cavallo, et uccellatori
               in  diversi  abiti  e  pescatori  ignudi,  ha  mostrato  e  mostra  di  essere
               veramente  valent'uomo  e  d'aver  bene  appreso  la  maniera  italiana
               con  pensiero  di  vivere  e  morire  a  Fiorenza  in  servigio  de'  suoi

               illustrissimi signori, in compagnia del Vasari e degl'altri accademici.

               È nella medesima maniera creato del Vasari et accademico Iacopo di
               maestro  Piero  Zucca  fiorentino,  giovane  di  venticinque  o  ventisei
               anni,  il  quale,  avendo  aiutato  al  Vasari  fare  la  maggior  parte  delle
               cose di palazzo et in particolare il palco della sala maggiore, ha tanto

               acquistato nel disegno e nella pratica de' colori, con molta sua fatica,
               studio  et  assiduità,  che  si  può  oggi  annoverare  fra  i  primi  giovani
               pittori  della  nostra  Accademia.  E  l'opere  che  ha  fatto  da  sé  solo
               nell'essequie  di  Michelagnolo,  nelle  nozze  dell'illustrissimo  signor

               Principe  et  altre  a  diversi  amici  suoi,  nelle  quali  ha  mostro
               intelligenza, fierezza, diligenza, grazia e buon giudizio, l'hanno fatto
               conoscere per giovane virtuoso e valente dipintore, ma più lo faranno
               quelle  che  da  lui  si  possono  sperare  nell'avenire,  con  tanto  onore

               della sua patria quanto gli abbia fatto in alcun tempo altro pittore.
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