Page 1932 - Giorgio Vasari
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duri e con pulimento straordinario quadrini et ottangoli e tondi per far

               pavimenti contrafatti che paiono pietre mischie, che di queste cose
               ha il modo il Principe nostro da farne.

               Ha dato sua eccellenzia principio ancora a fare un tavolino di gioie
               con  ricco  ornamento  per  accompagnarne  un  altro  del  duca  Cosimo
               suo padre, finito non è molto col disegno del Vasari, che è cosa rara,

               commesso tutto nello alabastro orientale e ne' pezzi grandi di diaspri
               e chiropie, corgnole, lapislazzari et agate con altre pietre e gioie di
               pregio che vagliono ventimila scudi; questo tavolino è stato condotto
               da Bernardino di Porfirio da Leccio, del contado di Fiorenza, il quale è

               eccellente in questo, che condusse a Messer Bindo Altoviti parimente
               di diaspri un ottangolo commessi nell'ebano et avorio col disegno del
               medesimo  Vasari,  il  quale  Bernardino  è  oggi  al  servigio  di  loro
               eccellenzie.

               E per tornare a Bernardo dico che nella pittura il medesimo mostrò
               altresì, fuori dell'aspettazione di molti, che sa non meno fare le figure

               grandi  che  le  piccole,  quando  fece  quella  gran  tela,  di  cui  si  è
               ragionato, nell'essequie di Michelagnolo. Fu anco adoperato Bernardo
               con suo molto onore nelle nozze del suo e nostro Prencipe, in alcune
               mascherate, nel Trionfo de' Sogni, come si dirà, negl'intermedii della

               commedia, che fu recitata in palazzo, come da altri è stato raccontato
               distesamente. E se avesse costui quando era giovinetto (se bene non
               passa anco trenta anni) atteso agli studii dell'arte, sì come attese al
               modo di fortificare, in che spese assai tempo, egli sarebbe oggi per

               aventura a tal grado d'eccellenza che altri ne stupirebbe, tuttavia si
               crede abbia a conseguire per ogni modo il medesimo fine, se bene
               alquanto  più  tardi,  perciò  che  è  tutto  ingegno  e  virtù.  A  che  si
               aggiugne l'essere sempre esercitato et adoperato dal suo signore et

               in cose onoratissime.

               È anco nostro accademico Giovanni della Strada fiammingo, il quale
               ha buon disegno, bonissimi capricci, molta invenzione e buon modo di
               colorire. Et avendo molto acquistato in dieci anni che ha lavorato in
               palazzo a tempera, a fresco et a olio, con ordine e disegni di Giorgio

               Vasari,  può  stare  a  paragone  di  quanti  pittori  ha  al  suo  servizio  il
               detto signor Duca. Ma oggi la principal cura di costui si è fare cartoni
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