Page 1930 - Giorgio Vasari
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trentadue anni, il quale ebbe i suoi primi principii da Pierfrancesco di
Iacopo di Sandro nostro accademico, di cui si è in altro luogo
favellato. Costui, dico, oltre all'avere mostro quanto sa e quanto si
può di lui sperare in molti quadri e pitture minori, l'ha finalmente
mostrato in due tavole con molto suo onore e piena sodisfazione
dell'universale, avendo in esse mostrato invenzione, disegno,
maniera, grazia et unione nel colorito. Delle quali tavole in una, che è
nella chiesa di Santo Apostolo di Firenze, è la Natività di Gesù Cristo.
E nell'altra, posta nella chiesa di San Piero Maggiore, che è bella
quanto più non l'arebbe potuta fare un ben pratico e vecchio maestro,
è la Visitazione di Nostra Donna a Santa Lisabetta, fatta con molte
belle considerazioni e giudizio; onde le teste, i panni, l'attitudini, i
casamenti et ogni altra cosa è piena di vaghezza e di grazia. Costui
nell'esequie del Buonarruoto, come accademico et amorevole, e poi
nelle nozze della reina Giovanna in alcune storie si portò bene oltre
modo.
Ora perché non solo nella vita di Ridolfo Ghirlandaio si è ragionato di
Michele suo discepolo e di Carlo da Loro, ma anco in altri luoghi, qui
non dirò altro di loro ancor che sieno de' nostri accademici,
essendosene detto a bastanza.
Già non tacerò che sono similmente stati discepoli e creati del
Ghirlandaio, Andrea del Minga, ancor esso de' nostri accademici, che
ha fatto e fa molte opere, e Girolamo di Francesco crucifissaio,
giovane di ventisei anni, e Mirabello di Salincorno pittori, i quali
hanno fatto e fanno così fatte opere di pittura a olio, in fresco e
ritratti che si può di loro sperare onoratissima riuscita. Questi due
fecero insieme, già sono parecchi anni, alcune pitture a fresco nella
chiesa de' Scapuccini fuor di Fiorenza, che sono ragionevoli. E
nell'esequie di Michelagnolo e nozze sopra dette si fecero anch'essi
molto onore. Ha Mirabello fatto molti ritratti e particolarmente quello
dell'illustrissimo Prencipe più d'una volta, e molti altri che sono in
mano di diversi gentiluomini fiorentini. Ha anco molto onorato la
nostra Accademia e se stesso Federigo di Lamberto d'Asterdam
fiammingo, genero del padoano Cartaro, nelle dette esequie e
nell'apparato delle nozze del Prencipe; et oltre ciò ha mostro in molti