Page 1926 - Giorgio Vasari
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l'addietro,  costui  fa  così  bene  e  meglio  ora,  che  quando  era  nel
               meglio della virilità, come ne dimostrano l'opere che fa giornalmente.

               Fece anco non ha molto il Bronzino a don Silvano Razzi monaco di
               Camaldoli  nel  monasterio  degl'Angeli  di  Firenze,  che  è  molto  suo
               amico, in un quadro alto quasi un braccio e mezzo una Santa Caterina
               tanto bella e ben fatta, ch'ella non è inferiore a niun'altra pittura di

               mano di questo nobile artefice. Intanto che non pare che le manchi
               se  non  lo  spirito  e  quella  voce  che  con[fuse]  il  tiranno  e  confessò
               Cristo suo sposo dilettissimo insino all'ultimo fiato. Onde niuna cosa
               ha quel padre, come gentile che è veramente, la quale egli più stimi

               et abbia in pregio, che quel quadro.
               Fece Agnolo un ritratto di don Giovanni cardinale de' Medici, figliuolo

               del duca Cosimo, che fu mandato in corte dell'imperatore alla reina
               Giovanna;  e  dopo  quello  del  signor  don  Francesco  prencipe  di
               Fiorenza,  che  fu  pittura  molto  simile  al  vero  e  fatta  con  tanta
               diligenza, che par miniata.

               Nelle nozze della reina Giovanna d'Austria, moglie del detto Principe,

               dipinse  in  tre  tele  grandi,  che  furono  poste  al  ponte  alla  Carraia,
               come si dirà in fine, alcune storie delle nozze d'Imeneo, in modo belle
               che non parvero cose da feste, ma da essere poste in luogo onorato
               per  sempre,  così  erano  finite  e  condotte  con  diligenza.  Et  al  detto

               signor Prencipe ha dipinto, sono pochi mesi, un quadretto di piccole
               figure, che non ha pari, e si può dire che sia di minio veramente. E
               perché in questa sua presente età d'anni sessantacinque non è meno
               inamorato delle cose dell'arte che fusse da giovane, ha tolto a fare

               finalmente, come ha voluto il Duca, nella chiesa di San Lorenzo, due
               storie  a  fresco  nella  facciata  a  canto  all'organo,  nelle  quali  non  ha
               dubbio che riuscirà quell'eccellente Bronzino che è stato sempre.

               Si  è  dilettato  costui  e  dilettasi  ancora  assai  della  poesia,  onde  ha
               fatto molti capitoli e sonetti, una parte de' quali sono stampati. Ma

               sopra tutto (quanto alla poesia) è maraviglioso nello stile e capitoli
               bernieschi, intanto che non è oggi chi faccia in questo genere di versi
               meglio,  né  cose  più  bizarre  e  capricciose  di  lui,  come  un  giorno  si
               vedrà, se tutte le sue opere, come si crede e spera, si stamperanno.
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