Page 1924 - Giorgio Vasari
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lo detto signor Duca nella diseccazione de' paduli et altre acque, che

               tenevano infermo il paese d'intorno a Pisa, e conseguentemente per
               averlo  renduto  fertile  e  copioso  di  frutti.  E  non  partì  di  Pisa  il
               Bronzino, che gli fu allogata per mezzo del Martini da Raffaello del
               Setaiuolo,  Operaio  del  Duomo,  la  tavola  d'una  delle  cappelle  del

               detto Duomo; nella quale fece Cristo ignudo con la croce et intorno a
               lui molti Santi, fra i quali è un San Bartolomeo scorticato, che pare
               una vera notomia et un uomo scorticato da dovero, così è naturale et

               imitato da una notomia con diligenza; la quale tavola, che è bella in
               tutte  le  parti,  fu  posta  da  una  capella,  come  ho  detto,  donde  ne
               levarono un'altra di mano di Benedetto da Pescia, discepolo di Giulio
               Romano. Ritrasse poi Bronzino al duca Cosimo Morgante nano ignudo
               tutto intero, et in due modi, cioè da un lato del quadro il dinanzi e

               dall'altro  il  di  dietro,  con  quella  stravaganza  di  membra  mostruose
               che  ha  quel  nano,  la  qual  pittura  in  quel  genere  è  bella  e
               maravigliosa. A ser Carlo Gherardi da Pistoia, che in fin da giovinetto

               fu amico del Bronzino, fece in più tempi, oltre al ritratto di esso ser
               Carlo,  una  bellissima  Iudit,  che  mette  la  testa  di  Oloferne  in  una
               sporta; nel coperchio che chiude questo quadro a uso di spera, fece
               una Prudenza che si specchia. Al medesimo fece un quadro di Nostra
               Donna, che è delle belle cose che abbia mai fatto, perché ha disegno

               e  rilievo  straordinario.  Il  medesimo  fece  il  ritratto  del  Duca,
               pervenuto  che  fu  sua  eccellenzia  all'età  di  quaranta  anni,  e  così  la
               signora Duchessa, che l'uno e l'altro somigliano quanto è possibile.

               Avendo  Giovambatista  Cavalcanti  fatto  fare  di  bellissimi  mischi,
               venuti  d'oltra  mare  con  grandissima  spesa,  una  cappella  in  Santo
               Spirito di Firenze e quivi riposte l'ossa di Tommaso suo padre, fece
               fare  la  testa  col  busto  di  esso  suo  padre  a  fra'  Giovan  Agnolo
               Montorsoli, e la tavola dipinse Bronzino, facendovi Cristo che in forma

               d'ortolano  appare  a  Maria  Madalena  e  più  lontane  due  altre  Marie,
               tutte figure fatte con incredibile diligenza.

               Avendo  alla  sua  morte  lasciata  Iacopo  Puntormo  imperfetta  la
               cappella  di  San  Lorenzo,  et  avendo  ordinato  il  signor  Duca  che
               Bronzino la finisse, egli vi finì dalla parte del Diluvio molti ignudi, che

               mancavano a basso, e diede perfezzione a quella parte e dall'altra,
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