Page 1906 - Giorgio Vasari
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per tutto siano sparsi ritratti naturali d'uomini e donne, non meno
simili al vero che se fussero da Tiziano o dal Bronzino stati fatti
naturalissimi e grandi quanto il vivo; senzaché in alcune figure di fregi
si veggiono alcune figurette nude et in altre maniere, fatte simili a
camei, che per piccolissime che sieno sembrano in quel loro essere
grandissimi giganti, cotanta è la virtù e strema diligenzia che in
operando mette don Giulio.
Del quale ho voluto dare al mondo questa notizia acciò che sappiano
alcuna cosa di lui quei che non possono, né potranno delle sue opere
vedere, per essere quasi tutte in mano di grandissimi signori e
personaggi. Dico quasi tutte, perché so alcuni privati avere in
scatolette ritratti bellissimi di mano di costui, di signori, d'amici o di
donne da loro amate. Ma comunche sia, basta che l'opere di sì fatti
uomini non sono publiche, né in luogo da potere essere vedute da
ognuno, come le pitture, sculture e fabriche degl'altri artefici di
queste nostre arti. Ora ancor che don Giulio sia vecchio e non studi,
né attenda ad altro che procacciarsi con opere sante e buone e con
una vita tutta lontana dalle cose del mondo la salute dell'anima sua,
e sia vecchio affatto, pur va lavorando continuamente alcuna cosa, là
dove stassi in molta quiete e ben governato nel palazzo de' Farnesi,
dove è cortesissimo in mostrando ben volentieri le cose sue a
chiunche va a visitarlo e vederlo, come si fanno l'altre maraviglie di
Roma.
IL FINE DELLA VITA DI DON GIULIO CLOVIO MINIATORE