Page 1901 - Giorgio Vasari
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cardinal Grimani, che molto l'amava, per la sua virtù ottenne dal Papa
               di  poterlo  tenere  a'  suoi  servigii  e  farlo  curare.  Onde  cavatosi  don
               Giulio l'abito e guarito della gamba andò a Perugia col Cardinale, che
               là  era  Legato,  e  lavorando  gli  condusse  di  minio  quest'opere:  un
               uffizio  di  Nostra  Donna  con  quattro  bellissime  storie,  et  in  uno

               epistolario tre storie grandi di San Paulo apostolo, una delle quali indi
               a non molto fu mandata in Ispagna. Gli fece anco una bellissima Pietà
               et un Crucifisso, che dopo la morte del Grimani capitò alle mani di

               messer Giovanni Gaddi, cherico di camera. Le quali tutte opere fecero
               conoscere  in  Roma  don  Giulio  per  eccellente  e  furono  cagione  che
               Alessandro  cardinal  Farnese,  il  quale  ha  sempre  aiutato,  favorito  e
               voluto appresso di sé uomini rari e virtuosi, inteso la fama di lui e
               vedute l'opere, lo prese al suo servizio, dove è poi stato sempre e sta

               ancora  così  vecchio.  Al  quale  signore  dico  ha  condotti  infiniti  minii
               rarissimi, d'una parte de' quali farò qui menzione, perché di tutti non
               è quasi possibile.

               In  un  quadretto  piccolo  ha  dipinta  la  Nostra  Donna  col  Figliuolo  in
               braccio,  con  molti  Santi  e  figure  attorno,  e  ginocchioni  papa  Paulo

               Terzo, ritratto di naturale tanto bene che par vivo nella piccolezza di
               quel minio. Et all'altre figure similmente non pare che manchi altro
               che  lo  spirito  e  la  parola.  Il  quale  quadrotto,  come  cosa  che  è
               veramente  rarissima,  fu  mandato  in  Ispagna  a  Carlo  Quinto

               imperatore,  che  ne  restò  stupefatto.  Dopo  quest'opera  gli  fece  il
               cardinale  mettere  mano  a  far  di  minio  le  storie  d'un  uffizio  della
               Madonna, scritto di lettera formata dal Monterchi, che in ciò è raro.
               Onde risolutosi don Giulio di voler che quest'opera fusse l'estremo di

               sua possa, vi si misse con tanto studio e diligenza, che niun'altra fu
               mai  fatta  con  maggiore.  Onde  ha  condotto  col  pennello  cose  tanto
               stupende,  che  non  par  possibile  vi  si  possa  con  l'occhio  né  con  la
               mano arrivare.

               Ha  spartito  questa  sua  fatica  don  Giulio  in  ventisei  storiette,  dua
               carte a canto l'una all'altra, che è la figura et il figurato, e ciascuna

               storietta ha l'ornamento attorno vario dall'altra con figure e bizzarrie
               approposito  della  storia  che  egli  tratta.  Né  vo'  che  mi  paia  fatica
               raccontarle brevemente, atteso che ogni uno nol può vedere. Nella
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