Page 1891 - Giorgio Vasari
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che sono nella Compagnia di San Giovanni. Et al vescovo di Servega

               fece due ritratti di marmo et un Moisè maggiore del vivo, il quale fu
               posto nella chiesa di San Lorenzo. Et appresso, fatta che ebbe una
               Cerere  di  marmo,  che  fu  posta  sopra  la  porta  della  casa  d'Ansaldo
               Grimaldi, fece sopra la porta della Cazzuola di quella città una statua

               di Santa Caterina grande quanto il naturale, e dopo le tre Grazie con
               quattro  putti  di  marmo,  che  furono  mandati  in  Fiandra  al  gran
               scudiero  di  Carlo  Quinto  imperatore  insieme  con  un'altra  Cerere

               grande quanto il vivo. Avendo Guglielmo in sei anni fatte quest'opere,
               l'anno 1537 si condusse a Roma, dove da Giovan Iacomo suo zio fu
               molto raccomandato a fra' Bastiano pittore viniziano suo amico, acciò
               esso  il  raccomandassi,  come  fece,  a  Michelagnolo  Buonarruoti,  il
               quale  Michelagnolo  veggendo  Guglielmo  fiero  e  molto  assiduo  alle

               fatiche, cominciò a porgli affezione, et innanzi a ogni altra cosa gli
               fece  restaurare  alcune  cose  antiche  in  casa  Farnese,  nelle  quali  si
               portò  di  maniera,  che  Michelagnolo  lo  mise  al  servigio  del  Papa,

               essendosi anco avuto prima saggio di lui in una sepoltura, che avea
               condotta dalle Botteghe Oscure per la più parte di metallo al vescovo
               Sulisse,  con  molte  figure  e  storie  di  basso  rilievo,  cioè  le  Virtù
               cardinali et altre fatte con molta grazia, et oltre a quelle la figura di
               esso Vescovo, che poi andò a Salamanca in Ispagna.

               Mentre  dunque  Guglielmo  andava  restaurando  le  statue,  che  sono

               oggi  nel  palazzo  de'  Farnesi  nella  loggia  che  è  dinanzi  alla  sala  di
               sopra, morì l'anno 1547 fra' Bastiano viniziano, che lavorava come s'è
               detto l'uffizio del Piombo, onde tanto operò Guglielmo col favore di
               Michelagnolo e d'altri col Papa, che ebbe il detto uffizio del Piombo,

               con carico di fare la sepoltura di esso papa Paulo Terzo, da porsi in
               San  Piero.  Dove  con  miglior  disegno  s'accomodò  nel  modello  delle
               storie e figure delle Virtù teologiche e cardinali, che aveva fatto per lo
               detto vescovo Sulisse, mettendo in su' canti quattro putti in quattro

               tramezzi e quattro cartelle, e facendo oltre ciò di metallo la statua di
               detto Pontefice a sedere in atto di pace; la quale statua fu alta palmi
               diciassette. Ma dubitando per la grandezza del getto che il metallo
               non raffreddasse, onde ella non riuscisse, messe il metallo nel bagno

               da basso, per venire aberevando di sotto in sopra. E con questo modo
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