Page 1888 - Giorgio Vasari
P. 1888

Iacopo  Medici  marchese  di  Marignano,  fratello  di  papa  Pio  Quarto,
               che è posta nel Duomo di Milano, lunga ventotto palmi in circa et alta
               quaranta.  Questa  è  tutta  di  marmo  di  Carrara  et  ornata  di  quattro
               colonne,  due  nere  e  bianche,  che  come  cosa  rara  furono  dal  Papa
               mandate da Roma a Milano, e due altre maggiori, che sono di pietra

               macchiata, simile al diaspro. Le quali tutte e quatro sono concordate
               sotto una medesima cornice, con artifizio non più usato, come volle
               quel  Pontefice,  che  fece  fare  il  tutto  con  ordine  di  Michelagnolo,

               eccetto però le cinque figure di bronzo, che vi sono di mano di Lione.
               La prima delle quali, maggiore di tutte, è la statua di esso Marchese
               in  piedi  e  maggiore  del  vivo,  che  ha  nella  destra  il  bastone  del
               generalato,  e  l'altra  sopra  un  elmo,  che  è  in  sur  un  tronco  molto
               riccamente ornato; alla sinistra di questa è una statua minore, per la

               Pace et alla destra un'altra fatta per la Virtù militare: e queste sono a
               sedere et in aspetto tutte meste e dogliose; l'altre due, che sono in
               alto,  una  è  la  Providenza  e  l'altra  la  Fama,  e  nel  mezzo  al  pari  di

               queste è in bronzo una bellissima Natività di Cristo di basso rilievo. In
               fine di tutta l'opera sono due figure di marmo, che reggono un'arme
               di palle di quel signore. Questa opera fu pagata scudi 7800 secondo
               che  furono  d'accordo  in  Roma  l'illustrissimo  cardinal  Morone  et  il
               signor  Agabrio  Serbelloni.  Il  medesimo  ha  fatto  al  signor

               Giovambatista Castaldo una statua pur di bronzo che dee esser posta
               in non so qual monasterio, con alcuni ornamenti.

               Al  detto  Re  catolico  ha  fatto  un  Cristo  di  marmo,  alto  più  di  tre
               braccia, con la croce e con altri misteri della Passione, che è molto
               lodata. E finalmente ha fra mano la statua del signor Alfonso Davalo,

               marchese famosissimo del Guasto, statagli allogata dal marchese di
               Pescara suo figliuolo, alta quattro braccia e da dover riuscire ottima
               figura di getto, per la diligenza che mette in farla, e buona fortuna
               che ha sempre avuto Lione ne' suoi getti. Il quale Lione per mostrare

               la  grandezza  del  suo  animo,  il  bello  ingegno  che  ha  avuto  dalla
               natura  et  il  favore  della  fortuna,  ha  con  molta  spesa  condotto  di
               bellissima architettura un casotto nella contrada de' Moroni, pieno in
               modo di capricciose invenzioni, che non n'è forse un altro simile in

               tutto Milano. Nel partimento della facciata sono sopra a' pilastri sei
   1883   1884   1885   1886   1887   1888   1889   1890   1891   1892   1893