Page 1889 - Giorgio Vasari
P. 1889

prigioni  di  braccia  sei  l'uno  tutti  di  pietra  viva,  e  fra  essi  in  alcune
               nicchie,  fatte  a  imitazione  degl'antichi,  con  terminetti,  finestre  e
               cornici tutte varie da quel che s'usa e molto graziose, e tutte le parti
               di sotto corrispondono con bell'ordine a quelle di sopra, le fregiature
               sono  tutte  di  varii  stromenti  dell'arti  del  disegno.  Dalla  porta

               principale, mediante un andito si entra in un cortile, dove nel mezzo,
               sopra  quattro  colonne,  è  il  cavallo  con  la  statua  di  Marco  Aurelio
               formato di gesso da quel proprio che è in Campidoglio. Dalla quale

               statua ha voluto che quella sua casa sia dedicata a Marco Aurelio. E
               quanto  ai  prigioni,  quel  suo  capriccio  da  diversi  è  diversamente
               interpretato. Oltre al qual cavallo, come in altro luogo s'è detto, ha in
               quella  sua  bella  e  comodissima  abitazione  formate  di  gesso
               quant'opere lodate di scultura o di getto ha potuto avere, o moderne,

               o antiche.

               Un figliuolo di costui chiamato Pompeo, il quale è oggi al servizio del
               re Filippo di Spagna, non è punto inferiore al padre in lavorare conii di
               medaglie d'acciaio e far di getto figure maravigliose. Onde in quella
               corte è stato concorrente di Giovanpaulo Poggini fiorentino, il quale

               sta anch'egli a' servigi di quel Re et ha fatto medaglie bellissime. Ma
               Pompeo  avendo  molti  anni  servito  quel  Re,  disegna  tornarsene  a
               Milano  a  godere  la  sua  casa  aureliana  e  l'altre  fatiche  del  suo
               eccellente padre, amorevolissimo di tutti gl'uomini virtuosi.

               E per dir ora alcuna cosa delle medaglie e de' conii d'acciaio con che
               si fanno, io credo che si possa con verità affermare i moderni ingegni

               avere operato quanto già facessero gl'antichi romani nella bontà delle
               figure, e che nelle lettere et altre parti gl'abbiano superato. Il che si
               può  vedere  chiaramente,  oltre  molti  altri,  in  dodici  rovesci  che  ha
               fatto  ultimamente  Pietro  Paulo  Galeotti  nelle  medaglie  del  duca

               Cosimo, e sono questi: Pisa quasi tornata nel suo primo essere, per
               opera  del  Duca,  avendole  egli  asciutto  il  paese  intorno  e  seccati  i
               luoghi paludosi e fattole altri assai miglioramenti; l'acque condotte in
               Firenze da luoghi diversi; la fabrica de' magistrati ornata e magnifica

               per  comodità  publica;  l'unione  degli  stati  di  Fiorenza  e  Siena;
               l'edificazione d'una città e dua fortezze nell'Elba; la colonna condotta
               da  Roma  e  posta  in  Fiorenza  in  sulla  piazza  di  Santa  Trinita;  la
   1884   1885   1886   1887   1888   1889   1890   1891   1892   1893   1894