Page 1893 - Giorgio Vasari
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composte et un casamento ricchissimo; il lavare i piedi ai discepoli;

               l'orare nell'orto con cinque figure et una turba da basso molto varia;
               quando è menato ad Anna, con sei figure grandi, e molte di basso et
               un  lontano;  lo  essere  battuto  alla  colonna;  quando  è  coronato  di
               spine;  l'Ecce  homo;  Pilato  che  si  lava  le  mani;  Cristo  che  porta  la

               croce,  con  quindici  figure  et  altre  lontane,  che  vanno  al  Monte
               Calvario;  Cristo  crucifisso,  con  diciotto  figure,  e  quando  è  levato  di
               croce.  Le  quali  tutte  istorie,  se  fussono  gettate,  sarebbono  una

               rarissima  opera,  veggendosi  che  è  fatta  con  molto  studio  e  fatica.
               Aveva disegnato papa Pio Quarto farle condurre per una delle porte
               di  San  Piero,  ma  non  ebbe  tempo,  sopravenuto  dalla  morte.
               Ultimamente ha condotto fra' Guglielmo modelli di cera per tre altari
               di San Piero, Cristo deposto di croce, il ricevere Pietro le chiavi della

               Chiesa  e  la  venuta  dello  Spirito  Santo,  che  tutte  sarebbono  belle
               storie.

               Insomma ha costui avuto et ha occasione grandissima di affaticarsi e
               fare  dell'opere,  avenga  che  l'uffizio  del  Piombo  è  di  tanto  gran
               rendita, che si può studiare et affaticarsi per la gloria, il che non può

               fare  chi  non  ha  tante  comodità.  E  nondimeno  non  ha  condotto  fra'
               Guglielmo  opere  finite  dal  1547  infino  a  questo  anno  1567,  ma  è
               proprietà di chi ha quell'uffizio impigrire e diventare infingardo. E che
               ciò sia vero, costui innanzi che fusse frate del Piombo condusse molte

               teste  di  marmo  et  altri  lavori,  oltre  quelli  che  abbiàn  detto.  È  ben
               vero che ha fatto quattro gran Profeti di stucco, che sono nelle nicchie
               fra i pilastri del primo arco grande di San Piero; si adoperò anco assai
               ne'  carri  della  festa  di  Testaccio  et  altre  mascherate,  che  già  molti

               anni sono si fecero in Roma. È stato creato di costui un Guglielmo
               Tedesco,  che  fra  l'altre  opere  ha  fatto  un  molto  bello  e  ricco
               ornamento di statue piccoline di bronzo, imitate dall'antiche migliori,
               a uno studio di legname (così gli chiamano), che il conte di Pitigliano

               donò al signor duca Cosimo; le quali figurette son queste: il cavallo di
               Campidoglio, quelli di Monte Cavallo, gl'Ercoli di Farnese, l'Antimo et
               Apollo di Belvedere, e le teste de' dodici imperatori con altre tutte
               ben fatte e simili altre proprie.

               Ha  aùto  ancora  Milano  un  altro  scultore  che  è  morto  questo  anno,
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