Page 1887 - Giorgio Vasari
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le stanze nel proprio palazzo dell'Imperatore che talvolta per diporto
               l'andava a vedere lavorare. Fece non molto dopo di marmo un'altra
               statua pur dell'Imperatore, e quelle dell'Imperatrice, del re Filippo et
               un  busto  dell'istesso  Imperatore  da  porsi  in  alto  in  mezzo  a  due
               quadri di bronzo. Fece similmente di bronzo la testa della reina Maria,

               quella  di  Ferdinando  allora  re  de'  romani,  e  di  Massimiliano  suo
               figliuolo, oggi Imperatore, quella della reina Leonora e molti altri, che
               furono poste nella galleria del palazzo di Bindisi da essa reina Maria,

               che le fé fare. Ma non vi stettono molto, perché Enrico re di Francia vi
               apiccò  fuoco  per  vendetta,  lasciandovi  scritto  queste  parole:  "Vela
               Fole  Maria";  dico  per  vendetta,  perciò  che  essa  Reina  pochi  anni
               innanzi  aveva  fatto  a  lui  il  medesimo.  Comunche  fusse  l'opera  di
               detta galleria non andò innanzi, e le dette statue sono oggi parte in

               palazzo del Re catolico a Madril e parte in Alicante, porto di mare.
               Donde  le  voleva  Sua  Maestà  far  porre  in  Granata,  dove  sono  le
               sepolture di tutti i re di Spagna. Nel tornare Lione di Spagna se ne

               portò duemila scudi contanti, oltre a molti altri doni e favori, che gli
               furono fatti in quella corte.

               Ha fatto Lione al duca d'Alva la testa di lui, quella di Carlo Quinto e
               quella  del  re  Filippo.  Al  reverendissimo  d'Aras,  oggi  gran  cardinale,
               detto  Granvela,  ha  fatto  alcuni  pezzi  di  bronzo  in  forma  ovale  di
               braccia due l'uno, con ricchi partimenti e mezze statue dentrovi. In

               uno è Carlo Quinto, in un altro il re Filippo, e nel terzo esso Cardinale,
               ritratti  di  naturale,  e  tutte  hanno  imbasamenti  di  figurette
               graziosissime. Al signor Vespasiano Gonzaga ha fatto sopra un gran
               busto di bronzo il ritratto d'Alva, il quale ha posto nelle sue case a

               Sabbioneto.  Al  signor  Cesare  Gonzaga  ha  fatto  pur  di  metallo  una
               statua  di  quattro  braccia,  che  ha  sotto  un'altra  figura  che  è
               aviticchiata con un'Idra, per figurare don Ferrante suo padre, il quale
               con  la  sua  virtù  e  valore  superò  il  vizio  e  l'invidia,  che  avevano

               cercato porlo in disgrazia di Carlo, per le cose del governo di Milano.
               Questa  statua,  che  è  togata  e  parte  armata  all'antica  e  parte  alla
               moderna,  deve  essere  portata  e  posta  a  Guastalla  per  memoria  di
               esso  don  Ferrante,  capitano  valorosissimo.  Il  medesimo  ha  fatto,

               come  s'è  detto  in  altro  luogo,  la  sepoltura  del  signore  Giovanni
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