Page 1872 - Giorgio Vasari
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ha  mai  restato  che  per  suo  diletto  non  abbia  fatto  giornalmente
               opere grandissime e belle di scultura, di marmo e di bronzo. Sopra la
               pila  dell'acqua  santa  ne'  frati  della  Ca'  Grande  è  di  sua  mano  una
               statua  fatta  di  marmo  per  un  San  Giovanni  Batista,  molto  bella  e
               lodatissima.

               A Padova alla cappella del Santo è una storia grande di marmo, di

               mano  del  medesimo,  di  figure  di  mezzo  rilievo  bellissime  d'un
               miracolo di Santo Antonio di Padova, la quale in quel luogo è stimata
               assai. All'entrare delle scale del palazzo di San Marco fa tuttavia di
               marmo in forma di due giganti bellissimi, di braccia sette l'uno, un

               Nettunno et un Marte, mostrando le forze che ha in terra et in mare
               quella serenissima republica. Fece una bellissima statua d'un Ercole al
               duca  di  Ferrara,  e  nella  chiesa  di  S.  Marco  fece  quattro  storie  di
               bronzo di mezzo rilievo, alte un braccio e lunghe uno e mezzo, per

               mettere a un pergamo, con istorie di quello Evangelista, tenute molto
               in  pregio  per  la  varietà  loro.  E  sopra  la  porta  del  medesimo  San
               Marco  ha  fatto  una  Nostra  Donna  di  marmo  grande  quanto  il
               naturale, tenuta cosa bellissima, et alla porta della sagrestia di detto

               loco è di sua mano la porta di bronzo, divisa in due parti bellissime e
               con  istorie  di  Gesù  Cristo,  tutte  di  mezzo  rilievo  e  lavorate
               eccellentissimamente;  e  sopra  la  porta  dello  arsenale  ha  fatto  una
               bellissima  Nostra  Donna  di  marmo,  che  tiene  il  Figliolo  in  collo.  Le

               quali  tutte  opere  non  solo  hanno  illustrato  et  adornato  quella
               republica,  ma  hanno  fatto  conoscere  giornalmente  il  Sansovino  per
               eccellentissimo  artefice  et  amare  et  onorare  dalla  magnificenza  e
               liberalità di que' signori, e parimente dagl'altri artefici, referendosi a

               lui tutto quello di scultura et architettura che è stato in quella città al
               suo tempo operato. E nel vero ha meritato l'eccellenza di Iacopo di
               essere  tenuta  nel  primo  grado  in  quella  città  fra  gl'artefici  del
               disegno,  e  che  la  sua  virtù  sia  stata  amata  et  osservata

               universalmente dai nobili e dai plebei. Perciò che oltre all'altre cose
               egli ha, come s'è detto, fatto col suo sapere e giudizio che si è quasi
               del  tutto  rinovata  quella  città  et  imparato  il  vero  e  buon  modo  di
               fabricare.

               Ma se ella ha ricevuto da lui bellezza et ornamento, egli all'incontro è
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