Page 1870 - Giorgio Vasari
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pure il Gritti, e, che fu più, a quello serenissimo senato rendé tanta
               chiarezza  della  virtù  sua,  che  essendo  (finita  l'opera)  morto  il
               protomaestro  de'  signori  procuratori  di  San  Marco,  che  è  il  primo
               luogo  che  danno  quei  signori  agli  ingegnieri  et  architetti  loro,  lo
               diedero a lui con la casa solita e con provisione assai conveniente. Là

               dove,  accettatolo  il  Sansovino  ben  volentieri  e  fermato  l'animo,
               divenne capo di tutte le fabbriche loro, con suo onore e commodo.
               Fece dunque primamente la fabbrica publica della Zecca, la quale egli

               disegnò  e  spartì  dentro  con  tanto  ordine  e  comodità  per  servizio  e
               comodo  di  tanti  manifattori,  che  non  è  in  luogo  nessuno  un  erario
               tanto  bene  ordinato,  né  con  maggior  fortezza  di  quello,  il  quale
               adornò  tutto  con  ordine  rustico  molto  bello,  il  quale  modo,  non  si
               essendo usato prima in quella città, rese maraviglia assai agli uomini

               di quel luogo. Per lo che, conosciuto l'ingegno del Sansovino essere
               per  servizio  di  quella  città  atto  a  ogni  loro  bisogno,  lo  feciono
               attendere  molti  anni  alle  fortificazioni  dello  stato  loro.  Né  passò

               molto, che seguitò per ordine del Consiglio de' Dieci la bellissima e
               ricchissima fabrica della libreria di San Marco incontro al palazzo della
               Signoria, con tanto ordine d'intaglio, di cornici, di colonne, capitegli e
               mezze figure per tutta l'opera, che è una maraviglia. E tutto si è fatto
               senza  risparmio  niuno  di  spesa,  onde  costa  infino  a  oggi

               centocinquantamila ducati et è tenuto molto in pregio in quella città
               per essere piena di ricchissimi pavimenti, di stucchi e di storie per le
               sale di quel luogo, e scale publiche adornate di varie pitture, come s'è

               ragionato  nella  vita  di  Batista  Franco,  oltre  a  molte  altre  belle
               comodità  e  ricchi  ornamenti  che  ha  nella  entrata  della  porta
               principale, che rendono e maestà e grandezza, mostrando la virtù del
               Sansovino; il qual modo di fare fu cagione che in quella città, nella
               quale infino allora non era entrato mai modo se non di fare le case et

               i palazzi loro con un medesimo ordine, seguitando sempre ciascuno le
               medesime  cose  con  la  medesima  misura  et  usanza  vecchia,  senza
               variare secondo il sito che si truovavano o secondo la comodità, fu

               cagione  dico,  che  si  cominciassero  a  fabricare  con  nuovi  disegni  e
               migliore ordine le cose publiche e le private. Et il primo palazzo che
               facesse fu quello di Messer Giorgio Cornaro, cosa bellissima e fatta
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