Page 1877 - Giorgio Vasari
P. 1877

anch'egli posto nella chiesa di San Sebastiano, et in San Gimignano il
               piovano  di  detta  chiesa.  Ha  parimente  ritratto  Messer  Andrea
               Loredano,  Messer  Priamo  da  Lagie,  e  dua  fratelli  da  Ca'  Pellegrini
               oratori,  cioè  Messer  Vincenzio  e  Messer  Giovanbatista.  E  perché  il
               Vittoria  è  giovane  e  lavora  volentieri,  virtuoso,  affabile,  disideroso

               d'acquistare  nome  e  fama  et  insomma  gentilissimo,  si  può  credere
               che vivendo si abbia a vedere di lui ogni giorno bellissime opere e
               degne  del  suo  cognome  Vettoria,  e  che  vivendo  abbia  a  essere

               eccellentissimo  scultore  e  meritare  sopra  gl'altri  di  quel  paese  la
               palma.

               Ecci  ancora  un  Tommaso  da  Lugano  scultore,  che  è  stato  anch'egli
               molti anni col Sansovino et ha fatto con lo scarpello molte figure nella
               libreria  di  San  Marco  in  compagnia  d'altri,  come  s'è  detto,  e  molto
               belle. E poi, partito dal Sansovino, ha fatto da sé una Nostra Donna

               col  Fanciullo  in  braccio  et  a'  piedi  San  Giovannino,  che  sono  figure
               tutte e tre di sì bella forma, attitudine e maniera, che possono stare
               fra tutte l'altre statue moderne belle che sono in Venezia, la quale
               opera  è  posta  nella  chiesa  di  San  Bastiano.  Et  una  testa  di  Carlo

               Quinto imperatore, la quale fece costui di marmo dal mezzo in su, è
               stata  tenuta  cosa  maravigliosa  e  fu  molto  grata  a  sua  maestà.  Ma
               perché Tommaso si è dilettato più tosto di lavorare di stucco che di
               marmo o bronzo, sono di sua mano infinite bellissime figure et opere

               fatte da lui di cotal materia in casa diversi gentiluomini di Vinezia; e
               questo basti avere detto di lui.

               Finalmente de' lombardi ci resta a far memoria di Iacopo bresciano
               giovane  di  ventiquattro  anni  che  s'è  partito  non  è  molto  dal
               Sansovino, et il quale ha dato saggio a Vinezia in molti anni che v'è
               stato di essere ingegnoso e di dovere riuscire eccellente, come poi è

               riuscito  nell'opere  che  ha  fatto  in  Brescia  sua  patria,  e
               particolarmente nel palazzo publico: ma se studia e vive si vedranno
               anco  di  sua  mano  cose  maggiori  e  migliori,  essendo  spiritoso  e  di
               bellissimo ingegno.

               De'  nostri  toscani  è  stato  discepolo  del  Sansovino  Bartolomeo

               Amannati fiorentino, del quale in molti luoghi di quest'opera s'è già
               fatto memoria. Costui dico lavorò sotto il Sansovino in Vinezia e poi in
   1872   1873   1874   1875   1876   1877   1878   1879   1880   1881   1882