Page 1868 - Giorgio Vasari
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marmo di detto cardinal vecchio di Monte, che oggi è nel palazzo del
               signor  Fabiano  al  Monte  San  Savino  sopra  la  porta  della  camera
               principale  di  sala.  Fece  fare  ancora  la  casa  di  Messer  Luigi  Leoni
               molto comoda, et in Banchi un palazzo, che è dalla casa de' Gaddi, il
               quale  fu  poi  compero  da  Filippo  Strozzi,  che  certo  è  comodo  e

               bellissimo e con molti ornamenti.

               Essendosi  in  questo  tempo  col  favore  di  papa  Leone  levato  sù  la
               nazione fiorentina, a concorrenzia de' Tedeschi e delli Spagnuoli e de'
               Franzesi, i quali avevono chi finito e chi cominciato in Roma le chiese
               delle  loro  nazioni  e  quelle  fatte  adornare  e  cominciate  a  sfiziare

               solennemente, aveva chiesto di poter fare ancor essa una chiesa. Di
               che  avendo  dato  ordine  il  Papa  a  Lodovico  Capponi,  allora  consolo
               della  nazione,  fu  deliberato  che  dietro  Banchi  al  principio  di  strada
               Iulia in sulla riva del Tevere, si facesse una grandissima chiesa e si

               dedicasse  a  San  Giovanni  Batista,  la  quale  per  magnificenza,
               grandezza, spesa, ornamenti e disegno, quella di tutte l'altre nazioni
               avanzasse.  Concorrendo  dunque  in  fare  disegni  per  quest'opera,
               Raffaello da Urbino, Antonio da San Gallo e Baldassarre da Siena et il

               Sansovino,  veduto  che  il  Papa  ebbe  i  disegni  di  tutti,  lodò  come
               migliore quello del Sansovino, per avere egli oltre all'altre cose fatto
               su quattro canti di quella chiesa per ciascuno una tribuna e nel mezzo
               una  maggiore  tribuna,  simile  a  quella  pianta  che  Sebastiano  Serlio

               pose nel suo secondo libro di architettura. Là onde, concorrendo col
               volere del Papa tutti i capi della nazione fiorentina con molto favore
               del  Sansovino,  si  cominciò  a  fondare  una  parte  di  questa  chiesa,
               lunga tutta ventidue canne; ma non vi essendo spazio e volendo pur

               fare la facciata di detta chiesa in sulla dirittura delle case di strada
               Iulia, erano necessitati entrare nel fiume del Tevere almeno quindici
               canne,  il  che  piacendo  a  molti,  per  essere  maggiore  spesa  e  più
               superba  il  fare  i  fondamenti  nel  fiume,  si  mise  mano  a  farli  e  vi

               spesero più di quarantamila scudi, che sarebbono bastanti a fare la
               metà della muraglia della chiesa. Intanto il Sansovino che era capo di
               questa  fabbrica,  mentre  che  di  mano  in  mano  si  fondava,  cascò,  e
               fattosi  male  d'importanza,  si  fece  dopo  alcuni  giorni  portare  a

               Fiorenza  per  curarsi,  lasciando  a  quella  cura,  come  s'è  detto,  per
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