Page 1861 - Giorgio Vasari
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Iacopo per Andrea modelli di figure, s'aiutavano l'un l'altro
sommamente. E che ciò sia vero ne fa fede questo, che nella tavola
di San Francesco delle monache di via Pentolini è un San Giovanni
Evangelista il quale fu ritratto da un bellissimo modello di terra, che
in quei giorni il Sansovino fece a concorrenzia di Baccio da Monte
Lupo, perché l'Arte di Por Santa Maria voleva fare una statua di
braccia quattro di bronzo, in una nicchia al canto di Or San Michele,
dirimpetto a' Cimatori; per la quale ancora che Iacopo facesse più
bello modello di terra che Baccio, fu allogata nondimeno più
volentieri al Montelupo, per esser vecchio maestro, che al Sansovino,
ancora che fusse meglio l'opera sua, se bene era giovane. Il qual
modello è oggi nelle mani degl'eredi di Nanni Unghero, che è cosa
bellissima, al quale Nanni essendo amico allora il Sansovino, gli fece
alcuni modelli di putti grandi di terra e d'una figura d'un San Niccola
da Tolentino, i quali furno fatti l'uno e l'altro di legno grandi quanto il
vivo con aiuto del Sansovino, e posti alla cappella del detto Santo
nella chiesa di Santo Spirito.
Essendo per queste cagioni conosciuto Iacopo da tutti gl'artefici di
Firenze, e tenuto giovane di bello ingegno et ottimi costumi, fu da
Giuliano da San Gallo, architetto di papa Iulio Secondo, condotto a
Roma con grandissima satisfazione sua; perciò che piacendogli oltre
modo le statue antiche che sono in Belvedere, si mise a disegnarle.
Onde Bramante, architetto anch'egli di papa Iulio, che allora teneva il
primo luogo et abitava in Belvedere, visto de' disegni di questo
giovane e di tondo rilievo uno ignudo a giacere di terra, che egli
aveva fatto, il quale teneva un vaso per un calamaio, gli piacque
tanto, che lo prese a favorire e gli ordinò che dovesse ritrar di cera
grande il Laocoonte, il quale faceva ritrarre anco da altri, per
gettarne poi uno di bronzo, cioè da Zaccheria Zachi da Volterra,
Alonso Berugetta spagnolo e dal Vecchio da Bologna, i quali quando
tutti furono finiti, Bramante fece vederli a Raffaello Sanzio da Urbino,
per sapere chi si fusse di quattro portato meglio. Là dove fu giudicato
da Raffaello che il Sansovino, così giovane, avesse passato tutti gli
altri di gran lunga, onde poi per consiglio di Domenico cardinal
Grimani, fu a Bramante ordinato che si dovesse fare gittare di bronzo