Page 1856 - Giorgio Vasari
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tutte belle e varie nell'attitudini e ne' vestimenti. Fece un'altra tavola
               in San Lorenzo, et in San Polo fece tre cappelle: nella maggiore delle
               quali  fece  Cristo  che  resuscita,  grande  quanto  è  il  vivo  et
               accompagnato da gran moltitudine d'Angeli, nell'altra alcuni Santi con
               molti Angeli attorno, e nella terza Gesù Cristo in una nuvola, con la

               Nostra  Donna  che  gli  presenta  San  Domenico,  le  quali  tutte  opere
               l'hanno fatto conoscere per valentuomo et amorevole della sua città.

               In Vinezia poi, dove quasi sempre è abitato, ha fatto in diversi tempi
               molte opere, ma la più bella e più notabile e dignissima di lode, che
               facesse  mai  Paris,  fu  una  storia  nella  scuola  di  San  Marco  da  San

               Giovanni e Polo, nella quale è quando quel pescatore presenta alla
               signoria  di  Vinezia  l'anello  di  San  Marco,  con  un  casamento  in
               prospettiva bellissimo, intorno al quale siede il senato con il doge; in
               fra i quali senatori sono molti ritratti di naturale, vivaci e ben fatti

               oltre modo. La bellezza di quest'opera, lavorata così bene e colorita a
               fresco,  fu  cagione  che  egli  cominciò  ad  essere  adoperato  da  molti
               gentiluomini, onde nella casa grande de' Foscari da San Barnaba fece
               molte pitture e quadri, e fra l'altre un Cristo che sceso al limbo, ne

               cava i Santi Padri, che è tenuta cosa singolare. Nella chiesa di San
               Iob  in  Canal  reio  fece  una  bellissima  tavola,  et  in  San  Giovanni  in
               Bragola  un'altra,  et  il  medesimo  a  Santa  Maria  della  Celeste  et  a
               Santa Marina. Ma conoscendo Paris che a chi vuole essere adoperato

               in Vinezia bisogna far troppa servitù in cortegiando questo e quello, si
               risolvé, come uomo di natura quieto e lontano da certi modi di fare,
               ad ogni occasione che venisse andare a lavorare di fuori quell'opere
               che innanzi gli mettesse la fortuna, senza averle a ire mendicando;

               per  che  trasferitosi  con  buona  occasione  l'anno  1538  in  Francia  al
               servizio del re Francesco, gli fece molti ritratti di dame et altri quadri
               di  diverse  pitture,  e  nel  medesimo  tempo  dipinse  a  monsignor  di
               Guisa un quadro da chiesa bellissimo et uno da camera di Venere e

               Cupido. Al cardinale di Loreno fece un Cristo ecce homo, et un Giove
               con Io, e molte altre opere. Mandò al re di Pollonia un quadro, che fu
               tenuto cosa bellissima, nel quale era Giove con una ninfa. In Fiandra
               mandò  due  altri  bellissimi  quadri:  una  Santa  Maria  Madalena

               nell'eremo, accompagnata da certi Angeli, et una Diana, che si lava
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