Page 1857 - Giorgio Vasari
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con  le  sue  ninfe  in  un  fonte,  i  quali  due  quadri  gli  fece  fare  il
               Candiano  milanese,  medico  della  reina  Maria,  per  donargli  a  sua
               altezza.  In  Augusta  fece  in  casa  de'  Fuccheri  molte  opere  nel  loro
               palazzo, di grandissima importanza e per valuta di tremila scudi. E
               nella medesima città fece per i Prineri, grand'uomini di quel luogo, un

               quadrone  grande,  dove  in  prospettiva  mise  tutti  i  cinque  ordini
               d'architettura,  che  fu  opera  molto  bella;  et  un  altro  quadro  da
               camera, il quale è appresso il cardinale d'Augusta. In Crema ha fatto

               in  Santo  Agostino  due  tavole,  in  una  delle  quali  è  ritratto  il  signor
               Giulio  Manfrone,  per  un  San  Giorgio  tutto  armato.  Il  medesimo  ha
               fatto  molte  opere  in  Civitale  di  Belluno,  che  sono  lodate,  e
               particolarmente una tavola in Santa Maria et un'altra in San Giosef,
               che sono bellissime. In Genova mandò al signor Ottaviano Grimaldo

               un suo ritratto grande quanto il vivo e bellissimo, e con esso un altro
               quadro simile d'una donna lascivissima.

               Andato poi Paris a Milano, fece nella chiesa di San Celso in una tavola
               alcune figure in aria, e sotto un bellissimo paese, secondo che si dice,
               a istanza del signor Carlo da Roma, e nel palazzo del medesimo due

               gran quadri a olio: in uno Venere e Marte sotto la rete di Vulcano, e
               nell'altro il re Davit che vede lavare Bersabè dalle serve di lei alla
               fonte,  et  appresso  il  ritratto  di  quel  signore  e  quello  della  signora
               Paula Visconti sua consorte, et alcuni pezzi di paesi non molto grandi,

               ma bellissimi. Nel medesimo tempo dipinse molte favole d'Ovidio al
               marchese  d'Astorga,  che  le  portò  seco  in  Ispagna.  Similmente  al
               signor Tommaso Marini dipinse molte cose, delle quali non accade far
               menzione. E questo basti aver detto di Paris, il quale essendo d'anni

               settantacinque, se ne sta con sua comodità in casa quietamente, e
               lavora  per  piacere  a  richiesta  d'alcuni  prìncipi  et  altri  amici  suoi,
               fuggendo la concorrenza e certe vane ambizioni per non essere offeso
               e perché non gli sia turbata una sua somma tranquillità e pace da

               coloro che non vanno (come dice egli) in verità, ma con doppie vie,
               malignamente  e  con  niuna  carità,  là  dove  egli  è  avezzo  a  vivere
               semplicemente e con una certa bontà naturale, e non sa sottilizzare,
               né vivere astutamente. Ha costui ultimamente condotto un bellissimo

               quadro  per  la  duchessa  di  Savoia,  d'una  Venere  con  Cupido,  che
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