Page 1854 - Giorgio Vasari
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galantuomini sono al suo tempo andati o stati a Vinezia, perché egli,
oltre all'eccellenza dell'arte, è stato gentilissimo, di bella creanza e
dolcissimi costumi e maniere. Ha avuto in Vinezia alcuni concorrenti,
ma di non molto valore, onde gl'ha superati agevolmente
coll'eccellenza dell'arte e sapere trattenersi e farsi grato ai
gentiluomini; ha guadagnato assai perché le sue opere gli sono state
benissimo pagate, ma sarebbe stato ben fatto che in questi suoi
ultimi anni non avesse lavorato se non per passatempo, per non
scemarsi coll'opere manco buone la riputazione guadagnatasi
negl'anni migliori e quando la natura per la sua declinazione non
tendeva all'imperfetto.
Quando il Vasari scrittore della presente storia fu l'anno 1566 a
Vinezia, andò a visitare Tiziano come suo amicissimo e lo trovò,
ancor che vecchissimo fusse, con i pennelli in mano a dipignere, et
ebbe molto piacere di vedere l'opere sue e di ragionare con esso, il
quale gli fece conoscere Messer Gian Maria Verdezotti gentiluomo
veniziano, giovane pien di virtù, amico di Tiziano et assai
ragionevole, disegnatore e dipintore, come mostrò in alcuni paesi
disegnati da lui bellissimi. Ha costui di mano di Tiziano, il quale ama
et osserva come padre, due figure dipinte a olio in due nicchie, cioè
un Apollo et una Diana. Tiziano adunque, avendo d'ottime pitture
adornato Vinezia, anzi tutta Italia et altre parti del mondo, merita
essere amato et osservato dagl'artefici, et in molte cose ammirato et
imitato, come quegli che ha fatto e fa tuttavia opere degne d'infinita
lode, e dureranno quanto può la memoria degl'uomini illustri.
Ora se bene molti sono stati con Tiziano per imparare, non è però
grande il numero di coloro, che veramente si possano dire suoi
discepoli: perciò che non ha molto insegnato, ma ha imparato
ciascuno più e meno, secondo che ha saputo pigliare dall'opre fatte
da Tiziano. È stato con esso lui fra gli altri un Giovanni fiamingo, che
di figure, così piccole come grandi, è stato assai lodato maestro, e nei
ritratti maraviglioso, come si vede in Napoli, dove è vivuto alcun
tempo e finalmente morto. Furono di man di costui (il che gli doverà
in tutti i tempi essere d'onore) i disegni dell'anotomie, che fece
intagliare, e mandar fuori con la sua opera, l'eccellentissimo Andrea