Page 1842 - Giorgio Vasari
P. 1842

nel suo Orlando Furioso:



               ...Tizian, che onora

               non men Cador che quei Venezia e Urbino.



               Tornato  poi  Tiziano  a  Vinezia,  fece  per  lo  suocero  di  Giovanni  da
               Castel Bolognese, in una tela a olio un pastore ignudo et una forese
               che gli porge certi flauti perché suoni, con un bellissimo paese; il qual
               quadro è oggi in Faenza in casa il su detto Giovanni. Fece appresso

               nella  chiesa  de'  frati  minori,  chiamata  la  Ca'  grande,  all'altar
               maggiore in una tavola la Nostra Donna che va in cielo et i dodici
               Apostoli  a  basso,  che  stanno  a  vederla  salire;  ma  quest'opera,  per

               essere stata fatta in tela e forse mal custodita, si vede poco. Nella
               medesima  chiesa  alla  cappella  di  quelli  da  Ca'  Pesari,  fece  in  una
               tavola  la  Madonna  col  Figliuolo  in  braccio,  un  San  Piero  et  un  San
               Giorgio  et  attorno  i  padroni  ginocchioni,  ritratti  di  naturale,  in  fra  i
               quali è il vescovo di Baffo et il fratello, allora tornati dalla vittoria che

               ebbe detto vescovo contra i Turchi. Alla chiesetta di San Niccolò nel
               medesimo convento, fece in una tavola San Niccolò, San Francesco,
               Santa  Caterina  e  San  Sebastiano  ignudo,  ritratto  dal  vivo  e  senza

               artificio niuno che si veggia essere stato usato in ritrovare la bellezza
               delle  gambe  e  del  torso,  non  vi  essendo  altro  che  quanto  vide  nel
               naturale, di maniera che tutto pare stampato dal vivo, così è carnoso
               e proprio, ma con tutto ciò è tenuto bello come è anco molto vaga
               una Nostra Donna col Putto in collo, la quale guardano tutte le dette

               figure. L'opera della quale tavola fu dallo stesso Tiziano disegnata in
               legno  e  poi  da  altri  intagliata  e  stampata.  Per  la  chiesa  di  Santo
               Rocco fece dopo le dette opere, in un quadro, Cristo con la croce in

               spalla e con una corda al collo tirata da un ebreo, la qual figura, che
               hanno  molti  creduta  sia  di  mano  di  Giorgione,  è  oggi  la  maggior
               divozione di Vinezia, et ha avuto di limosine più scudi che non hanno
               in tutta la loro vita guadagnato Tiziano e Giorgione.

               Dopo essendo chiamato a Roma dal Bembo, che allora era secretario

               di  papa  Leone  X  et  il  quale  aveva  già  ritratto,  acciò  che  vedesse
   1837   1838   1839   1840   1841   1842   1843   1844   1845   1846   1847