Page 1839 - Giorgio Vasari
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molti  mesi  opera  a  fare  simili  cose,  e  tenuto  perciò  in  casa  alcuni
               tedeschi eccellenti pittori di paesi e verzure. Similmente nel bosco di
               detto  quadro  fece  molti  animali,  i  quali  ritrasse  dal  vivo  e  sono
               veramente  naturali  e  quasi  vivi;  dopo,  in  casa  di  Messer  Giovanni
               d'Anna  gentiluomo  e  mercante  fiamingo  suo  compare,  fece  il  suo

               ritratto, che par vivo, et un quadro di Ecce Homo, con molte figure
               che  da  Tiziano  stesso  e  da  altri  è  tenuto  molto  bell'opera.  Il
               medesimo fece un quadro di Nostra Donna, con altre figure come il

               naturale d'uomini e putti, tutti ritratti dal vivo e da persone di quella
               casa. L'anno poi 1507 mentre Massimiliano imperadore faceva guerra
               ai Viniziani, fece Tiziano, secondo che egli stesso racconta, un angelo
               Raffaello,  Tobia  et  un  cane  nella  chiesa  di  San  Marziliano,  con  un
               paese lontano, dove in un boschetto San Giovanni Batista ginocchioni

               sta orando verso il cielo, donde viene uno splendore che lo illumina. E
               questa  opera  si  pensa  che  facesse  innanzi  che  desse  principio  alla
               facciata del Fondaco de' Tedeschi; nella quale facciata non sapendo

               molti  gentiluomini  che  Giorgione  non  vi  lavorasse  più,  né  che  la
               facesse Tiziano, il quale ne aveva scoperto una parte, scontrandosi in
               Giorgione,  come  amici  si  rallegravano  seco,  dicendo  che  si  portava
               meglio  nella  facciata  di  verso  la  Merceria,  che  non  avea  fatto  in
               quella  che  è  sopra  il  canal  grande.  Della  qual  cosa  sentiva  tanto

               sdegno Giorgione, che infino che non ebbe finita Tiziano l'opera del
               tutto  e  che  non  fu  notissimo  che  esso  Tiziano  aveva  fatta  quella
               parte, non si lasciò molto vedere, e da indi in poi non volle che mai

               più Tiziano praticasse o fusse amico suo.
               L'anno  appresso  1508  mandò  fuori  Tiziano  in  istampa  di  legno  il

               trionfo  della  Fede,  con  una  infinità  di  figure,  i  primi  parenti,  i
               Patriarchi, i Profeti, le Sibille, gl'innocenti, i martiri, gl'Apostoli e Gesù
               Cristo  in  sul  trionfo,  portato  dai  quattro  Evangelisti  e  dai  quattro
               dottori, con i Santi confessori dietro. Nella quale opera mostrò Tiziano

               fierezza, bella maniera e sapere tirare via di pratica; e mi ricordo, che
               fra' Bastiano del Piombo, ragionando di ciò, mi disse che se Tiziano in
               quel  tempo  fusse  stato  a  Roma  et  avesse  veduto  le  cose  di
               Michelagnolo,  quelle  di  Raffaello  e  le  statue  antiche,  et  avesse

               studiato  il  disegno,  arebbe  fatto  cose  stupendissime,  vedendosi  la
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