Page 1841 - Giorgio Vasari
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Gianbellino, se bene nella maniera de' panni è un certo che di
tagliente, secondo la maniera tedesca, ma non è gran fatto, perché
imitò una tavola d'Alberto Duro fiammingo, che di que' giorni era
stata condotta a Vinezia e posta nella chiesa di San Bartolomeo, che
è cosa rara e piena di molte belle figure fatte a olio. Scrisse
Gianbellino nel detto tino queste parole: "Ioannes Bellinus Venetus
pinxit 1514".
La quale opera non avendo potuta finire del tutto, per essere vecchio,
fu mandato per Tiziano, come più eccellente di tutti gl'altri, acciò che
la finisse; onde egli essendo disideroso d'acquistare e farsi conoscere,
fece con molta diligenza due storie, che mancavano al detto
camerino. Nella prima è un fiume di vino vermiglio, a cui sono intorno
cantori e sonatori quasi ebri, e così femine come maschi, et una
donna nuda che dorme, tanto bella, che pare viva, insieme con altre
figure, et in questo quadro scrisse Tiziano il suo nome. Nell'altro che
è contiguo a questo e primo rincontro all'entrata, fece molti amorini e
putti belli et in diverse attitudini, che molto piacquero a quel signore,
sì come fece anco l'altro quadro; ma fra gl'altri è bellissimo uno di
detti putti, che piscia in un fiume e si vede nell'acqua, mentre gl'altri
sono intorno a una base che ha forma d'altare, sopra cui è la statua
di Venere, con una chiocciola marina nella man ritta e la Grazia e
Bellezza intorno, che sono molto belle figure e condotte con
incredibile diligenza. Similmente nella porta d'un armario dipinse
Tiziano dal mezzo in su una testa di Cristo maravigliosa e stupenda, a
cui un villano ebreo mostra la moneta di Cesare. La quale testa et
altre pitture di detto camerino, affermano i nostri migliori artefici che
sono le migliori e meglio condotte che abbia mai fatto Tiziano, e nel
vero sono rarissime, onde meritò essere liberalissimamente
riconosciuto e premiato da quel signore, il quale ritrasse ottimamente
con un braccio sopra un gran pezzo d'artiglieria. Similmente ritrasse
la signora Laura, che fu poi moglie di quel Duca, che è opera
stupenda. E di vero hanno gran forza i doni in coloro che s'affaticano
per la virtù, quando sono sollevati dalle liberalità de' principi.
Fece in quel tempo Tiziano amicizia con il divino Messer Lodovico
Ariosto, e fu da lui conosciuto per eccellentissimo pittore, e celebrato