Page 1823 - Giorgio Vasari
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che sia non avere fatto nulla, però che mal suo grado viverà
Michelagnolo in ogni modo. Il motto diceva così: "Vicit inclita virtus",
e questa fu invenzione del Vasari. Né tacerò che ciascuna di queste
Morti era tramezzata dall'impresa di Michelagnolo, che erano tre
corone o vero tre cerchi intrecciati insieme, in guisa che la
circonferenza dell'uno passava per lo centro degl'altri due
scambievolmente. Il quale segno usò Michelagnolo, o perché
intendesse che le tre professioni di scultura, pittura et architettura
fussero intrecciate et in modo legate insieme, che l'una dà e riceve
dall'altra comodo et ornamento e ch'elle non si possono né deono
spiccar d'insieme, o pure che come uomo d'alto ingegno ci avesse
dentro più sottile intendimento. Ma gl'accademici, considerando lui in
tutte e tre queste professioni essere stato perfetto, e che l'una ha
aiutato et abbellito l'altra, gli mutarono i tre cerchi in tre corone
intrecciate insieme, col motto: "Tergeminis tollit honoribus", volendo
perciò dire che meritamente in dette tre professioni se gli deve la
corona di somma perfezzione.
Nel pergamo dove il Varchi fece l'orazione funerale, che poi fu
stampata, non era ornamento alcuno, perciò che essendo di bronzo e
di storie di mezzo e basso rilievo dall'eccellente Donatello stato
lavorato, sarebbe stato ogni ornamento, che se gli fusse sopra posto,
di gran lunga men bello. Ma era bene in su quell'altro, che gli è
dirimpetto e che non era ancor messo in su le colonne, un quadro
alto quattro braccia e largo poco più di due, dove con bella
invenzione bonissimo disegno era dipinto per la Fama o vero Onore
un giovane con bellissima attitudine con una tromba nella man destra
e con i piedi addosso al Tempo et alla Morte, per mostrare che la
fama e l'onore, mal grado della morte e del tempo, serbano vivi in
eterno coloro che virtuosamente in questa vita hanno operato. Il qual
quadro fu di mano di Vincenzio Danti perugino scultore, del quale si è
parlato e si parlerà altra volta. In cotal modo essendo apparata la
chiesa, adorna di lumi e piena di populo inumerabile, per essere
ognuno, lasciata ogni altra cura, concorso a così onorato spettacolo,
entrarono dietro al detto luogotenente dell'Accademia, accompagnati
dal capitano et alabardieri della guardia del Duca, i consoli e