Page 1818 - Giorgio Vasari
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quadro  alto  braccia  sei  e  lungo  otto,  nel  quale  con  nuova  e  quasi

               poetica invenzione era Michelagnolo in mezzo, come giunto ne' campi
               Elisii, dove gl'erano da man destra assai maggiori che il naturale i più
               famosi  e  que'  tanto  celebrati  pittori  e  scultori  antichi,  ciascuno  de'
               quali si conosceva a qualche notabile segno: Praxitele al Satiro che è

               nella vigna di papa Giulio Terzo, Apelle al ritratto d'Alessandro Magno,
               Zeusi a una tavoletta dove era figurata l'uva che ingannò gl'uccelli, e
               Parrasio  con  la  finta  coperta  del  quadro  di  pittura.  E  così  come

               [questi] a questi, così gl'altri ad altri segni erano conosciuti. A man
               manca  erano  quegli  che  in  questi  nostri  secoli  da  Cimabue  in  qua
               sono  stati  in  queste  arti  illustri:  onde  vi  si  conosceva  Giotto  a  una
               tavoletta in cui si vedeva il ritratto di Dante giovanetto, nella maniera
               che  in  Santa  Croce  si  vede  essere  stato  da  esso  Giotto  dipinto;

               Masaccio al ritratto di naturale; Donatello similmente al suo ritratto
               et  al  suo  Zuccone  del  campanile  che  gl'era  a  canto;  e  Filippo
               Brunelleschi  al  ritratto  della  sua  cupola  di  Santa  Maria  del  Fiore.

               Ritratti poi di naturale, senz'altri segni, vi erano fra' Filippo, Taddeo
               Gaddi, Paulo Uccello, fra' Giovan Agnolo, Iacopo Puntormo, Francesco
               Salviati  et  altri;  i  quali  tutti  con  le  medesime  accoglienze  che
               gl'antichi e pieni di amore e maraviglia gl'erano intorno, in quel modo
               stesso che ricevettero Virgilio gl'altri poeti nel suo ritorno, secondo la

               finzione  del  divino  poeta  Dante,  dal  quale  essendosi  presa
               l'invenzione, si tolse anco il verso che in un breve si leggeva sopra, et
               in  una  mano  del  fiume  Arno,  che  a'  piedi  di  Michelagnolo  con

               attitudine e fattezze bellissime giaceva:


               Tutti l'ammiran, tutti onor gli fanno.



               Il  qual  quadro  di  mano  di  Alessandro  Allori  allievo  del  Bronzino,
               pittore eccellente e non indegno discepolo e creato di tanto maestro,

               fu da tutti coloro che il videro, sommamente lodato. Nel vano della
               cappella del Santissimo Sacramento, in testa della crocera era, in un
               quadro  lungo  braccia  5  e  largo  4,  intorno  a  Michelagnolo  tutta  la
               scuola dell'arti, puttini, fanciulli e giovani di ogni età insino a 24 anni,
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