Page 1808 - Giorgio Vasari
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quello che avea mostrato, e che si promettessino ogni aiuto e favore
da sua eccellenzia illustrissima.
Mentre che queste cose si trattavano a Firenze, Lionardo Buonarruoti
nipote di Michelagnolo, il quale intesa la malatia del zio si era per le
poste trasferito a Roma, ma non l'aveva trovato vivo, avendo inteso
da Daniello da Volterra, stato molto familiare amico di Michelagnolo,
e da altri ancora che erano stati intorno a quel santo vecchio, che egli
aveva chiesto e pregato che il suo corpo fusse portato a Fiorenza, sua
nobilissima patria, della quale fu sempre tenerissimo amatore, aveva
con prestezza, e perciò buona resoluzione, cautamente cavato il
corpo di Roma, e come fusse alcuna mercanzia inviatolo verso Firenze
in una balla. Ma non è qui da tacere che quest'ultima risoluzione di
Michelagnolo dichiarò, contra l'openione d'alcuni, quello che era
verissimo: cioè che l'essere stato molti anni assente da Firenze, non
era per altro stato che per la qualità dell'aria, perciò che la sperienza
gli aveva fatto conoscere che quella di Firenze, per essere acuta e
sottile, era alla sua complessione nimicissima, e che quella di Roma
più dolce e temperata l'aveva mantenuto sanissimo fino al
novantesimo anno, con tutti i sensi così vivaci et interi come fussero
stati mai, e con sì fatte forze, secondo quell'età, che insino all'ultimo
giorno non aveva lasciato d'operare alcuna cosa. Poi che dunque per
così sùbita e quasi improvisa venuta non si poteva far per allora
quello che fecero poi, arrivato il corpo di Michelagnolo in Firenze fu
messa, come vollono i deputati, la cassa il dì medesimo ch'ella arrivò
in Fiorenza, cioè il dì undici di marzo, che fu in sabato, nella
Compagnia dell'Assunta, che è sotto l'altar maggiore e sotto le scale
di dietro di San Piero Maggiore, senza che fusse tocca di cosa alcuna.
Il dì seguente, che fu la domenica della seconda settimana di
Quaresima, tutti i pittori, scultori et architetti si ragunarono così
dissimulatamente intorno a San Piero, dove non avevano condotto
altro che una coperta di velluto, fornita tutta e trapuntata d'oro, che
copriva la cassa e tutto il feretro, sopra la quale cassa era una
imagine di Crucifisso. Intorno poi a mezza ora di notte, ristretti tutti
intorno al corpo, in un subito i più vecchi et eccellenti artefici diedero
di mano a una gran quantità di torchi che li erano stati condotti, et i