Page 1806 - Giorgio Vasari
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Alla quale lettera detto signor Duca rispose così:


               Reverendo  nostro  carissimo.  La  prontezza  che  ha  dimostrato  e
               dimostra codesta Accademia per onorare la memoria di Michelagnolo

               Buonarruoti,  passato  di  questa  a  miglior  vita,  ci  ha  dato,  dopo  la
               perdita  d'un  uomo  così  singolare,  molta  consolazione;  e  non  solo
               volemo  contentarla  di  quanto  ci  ha  domandato  nel  memoriale,  ma
               procurare  ancora  che  l'ossa  di  lui  sieno  portate  a  Firenze,  secondo

               che fu la sua voluntà, per quanto siamo avisati: il che tutto scriviamo
               all'Accademia prefata [per infiammarla] tanto più a celebrare in tutti i
               modi la virtù di tanto uomo. E Dio vi contenti.



               Della  lettera  poi,  o  vero  memoriale  di  cui  si  fa  di  sopra  menzione,
               fatta dall'Accademia al signor Duca, fu questo il proprio tenore:



               Illustrissimo,  etc.  L'Accademia  e  gl'uomini  della  Compagnia  del
               Disegno, creata per grazia e favore di Vostra Eccellenzia illustrissima,

               sappiendo con quanto studio et affezione ella abbia fatto per mezzo
               dell'oratore suo in Roma venire il corpo di Michelagnolo Buonarruoti a
               Firenze,  ragunatisi  insieme  hanno  unitamente  diliberato  di  dovere
               celebrare le sue essequie in quel modo che saperanno e potranno il
               migliore. Londe, sappiendo essi che Sua Eccellenzia illustrissima era

               tanto osservata da Michelagnolo, quanto ella amava lui, la suplicano
               che  le  piaccia  per  l'infinita  bontà  e  liberalità  sua  concedere  loro:
               prima, che essi possano celebrare dette essequie nella chiesa di San

               Lorenzo,  edificata  da'  suoi  maggiori,  e  nella  quale  sono  tante  e  sì
               bell'opere  da  lui  fatte,  così  nell'architettura,  come  nella  scultura,  e
               vicino alla quale ha in animo di volere che s'edifichi la stanza che sia
               quasi un nido et un continuo studio dell'architettura, scultura e pittura
               a  detta  Accademia  e  Compagnia  del  Disegno;  secondamente  la

               pregano  che  voglia  far  commettere  a  Messer  Benedetto  Varchi  che
               non solo voglia fare l'orazione funerale, ma ancora recitarla di propria
               bocca, come ha promesso di voler fare liberissimamente, pregato da

               noi, ogni volta che Vostra Eccellenzia illustrissima se ne contenti. Nel
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