Page 1807 - Giorgio Vasari
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terzo luogo supplicano e pregano quella, che le piaccia, per la
medesima bontà e liberalità sua, sovenirgli di tutto quello che in
celebrare dette essequie, oltra la loro possibilità, la quale è
piccolissima, facesse loro di bisogno. E tutte queste cose e ciascuna
d'esse si sono trattate e diliberate alla presenza e con consentimento
del molto magnifico e reverendo monsignore Messer Vincenzio
Borghini, priore degl'Innocenti, luogotenente di Sua Eccellenzia
illustrissima di detta Accademia e Compagnia del Disegno. La quale,
etc.
Alla quale lettera dell'Accademia fece il Duca questa risposta:
Carissimi nostri, siamo molto contenti di sodisfare pienamente alle
vostre petizioni, tanta è stata sempre l'affezione che noi portiamo
alla rara virtù di Michelagnolo Buonarruoti e portiamo ora a tutta la
professione vostra; però non lasciate di essequire quanto voi avete in
proponimento di fare per l'essequie di lui, ché noi non mancheremo di
sovenire a' bisogni vostri; et intanto si è scritto a Messer Benedetto
Varchi per l'orazione et allo spedalingo quello di più che ci soviene in
questo proposito, e state sani. Di Pisa.
La lettera al Varchi fu questa:
Messer Benedetto nostro carissimo. L'affezione che noi portiamo alla
rara virtù di Michelagnolo Buonarruoti, ci fa desiderare che la
memoria di lui sia onorata e celebrata in tutti modi; però ci sarà cosa
grata che per amore nostro vi pigliate cura di fare l'orazione, che si
arà da ricitare nell'essequie di lui, secondo l'ordine preso dalli
deputati dell'Accademia, e gratissima se sarà recitata per l'organo
vostro. E state sano.
Scrisse anco Messer Bernardino Grazini ai detti deputati che nel Duca
non si sarebbe potuto disiderare più ardente disiderio intorno a ciò di