Page 1794 - Giorgio Vasari
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Tommaso quanto e' fa, che n'ha poi avute una buona partita che già
               Michelagnolo fece a fra' Bastiano Viniziano, che le messe in opera,
               che sono miracolose, et invero egli le tiene meritamente per reliquie
               e  n'ha  accomodato  gentilmente  gli  artefici.  Et  invero  Michelagnolo
               collocò sempre l'amor suo a persone nobili, meritevoli e degne, che

               nel  vero  ebbe  giudizio  e  gusto  in  tutte  le  cose.  Ha  fatto  poi  fare
               Messer Tommaso a Michelagnolo molti disegni per amici, come per il
               cardinale  di  Cesis  la  tavola  dove  è  la  Nostra  Donna  annunziata

               dall'Angelo, cosa nuova, che poi fu da Marcello Mantovano colorita e
               posta nella cappella di marmo, che ha fatto fare quel Cardinale nella
               chiesa della Pace di Roma, come ancora un'altra Nunziata colorita pur
               di mano di Marcello in una tavola nella chiesa di S. Ianni Laterano,
               che 'l disegno l'ha il duca Cosimo de' Medici, il quale dopo la morte

               donò Lionardo Buonarruoti suo nipote a sua eccellenza che gli tien
               per gioie, insieme con un Cristo che òra nell'orto e molti altri disegni
               e  schizzi  e  cartoni  di  mano  di  Michelagnolo,  insieme  con  la  statua

               della  Vittoria  che  ha  sotto  un  prigione,  di  braccia  cinque  alta;  ma
               quattro prigioni bozzati, che possano insegnare a cavare de' marmi le
               figure  con  un  modo  sicuro  da  non  istorpiare  i  sassi,  che  il  modo  è
               questo: che se e' si pigliassi una figura di cera o d'altra materia dura,
               e si mettessi a diacere in una conca d'acqua, la quale acqua essendo

               per sua natura nella sua sommità piana e pari, alzando la detta figura
               a  poco  a  poco  del  pari,  così  vengono  a  scoprirsi  prima  le  parti  più
               rilevate et a nascondersi i fondi, cioè le parti più basse della figura,

               tanto che nel fine ella così viene scoperta tutta. Nel medesimo modo
               si  debbono  cavare  con  lo  scarpello  le  figure  de'  marmi,  prima
               scoprendo  le  parti  più  rilevate,  e  di  mano  in  mano  le  più  basse,  il
               quale  modo  si  vede  osservato  da  Michelagnolo  ne'  sopra  detti
               prigioni, i quali sua eccellenzia vuole che servino per esemplo de' suoi

               accademici.

               Amò gli artefici suoi e praticò con essi, come con Iacopo Sansovino, il
               Rosso, il Puntormo, Daniello da Volterra e Giorgio Vasari aretino, al
               quale usò infinite amorevolezze e fu cagione che egli attendessi alla
               architettura con intenzione di servirsene un giorno, e conferiva seco

               volentieri  e  discorreva  delle  cose  dell'arte.  E  questi  che  dicano  che
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