Page 1790 - Giorgio Vasari
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in Ancona volendo con pochi danari far gran cose "per nettare il porto
               lo riempiesti più in un dì che non fece il mare in dieci anni"; tale fu il
               fine di Nanni per la fabbrica di San Piero, per la quale Michelagnolo di
               continuo non attese mai a altro in 17 anni che fermarla per tutto con
               riscontri, dubitando per queste persecuzioni invidiose non avessi dopo

               la  morte  sua  a  essere  mutata;  dove  è  oggi  sicurissima  da  poterla
               sicuramente voltare. Per il che s'è visto che Iddio, che è protettore de'
               buoni,  l'ha  difeso  fino  ch'egl'è  vissuto  et  ha  sempre  operato  per

               benefizio  di  questa  fabbrica  e  difensione  di  questo  uomo  fino  alla
               morte.  Avvenga  che,  vivente  dopo  lui,  Pio  Quarto  ordinò  a'
               soprastanti della fabbrica che non si mutasse niente di quanto aveva
               ordinato Michelagnolo, e con maggiore autorità lo fece eseguire Pio V
               suo successore; il quale, perché non nascessi disordine, volse che si

               eseguissi inviolabilmente i disegni fatti da Michelagnolo, mentre che
               furono esecutori di quella Pirro Ligorio e Iacopo Vignola architetti, che
               Pirro volendo presuntuosamente muovere et alterare quell'ordine, fu

               con poco onor suo levato via da quella fabbrica e lassato il Vignola. E
               finalmente  quel  Pontefice,  zelantissimo  non  meno  dello  onor  della
               fabbrica di San Piero che della Religione cristiana, l'anno 1565 che 'l
               Vasari andò 'a piedi di Sua Santità, e chiamato di nuovo l'anno 1566,
               non si trattò se non al procuratore l'osservazione de' disegni lasciati

               da  Michelagnolo;  e  per  ovviare  a  tutti  e'  disordini  comandò  Sua
               Santità  al  Vasari  che  con  Messer  Guglielmo  Sangalletti,  tesauriere
               segreto di Sua Santità, per ordine di quel Pontefice andassi a trovare

               il  vescovo  Ferratino,  capo  de'  fabricieri  di  San  Pietro,  che  dovessi
               attendere a tutti gli avvertimenti e ricordi importanti che gli direbbe il
               Vasari,  acciò  che  mai  per  il  dir  di  nessuno  maligno  e  presuntuoso
               s'avessi  a  muovere  segno  o  ordine  lasciato  dalla  eccellente  virtù  e
               memoria di Michelagnolo. Et a ciò fu presente Messer Giovambatista

               Altoviti, molto amico del Vasari et a queste virtù. Per il che udito il
               Ferratino  un  discorso  che  gli  fece  il  Vasari,  accettò  volentieri  ogni
               ricordo  e  promesse  inviolabilmente  osservare  e  fare  osservare  in

               quella  fabbrica  ogni  ordine  e  disegno  che  avesse  per  ciò  lasciato
               Michelagnolo, et inoltre d'essere protettore, difensore e conservatore
               delle fatiche di sì grande uomo.
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