Page 1787 - Giorgio Vasari
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buon  principio  alla  chiesa  di  San  Giovanni  di  strada  Giulia;  dove

               ragunatosi tutti i capi delle case più ricche promettendo, ciascuna per
               rata secondo le facultà, sovvenire detta fabbrica, tanto che feciono da
               riscuotere  buona  somma  di  danari,  e  disputossi  fra  loro  se  gli  era
               bene seguitare l'ordine vecchio o far qualche cosa di nuovo migliore,

               fu  risoluto  che  si  dessi  ordine  sopra  i  fondamenti  vecchi  a  qualche
               cosa di nuovo, e finalmente creorono tre sopra questa cura di questa
               fabbrica che fu Francesco Bandini, Umberto Ubaldini e Tommaso de'

               Bardi,        e'      quali       richiesano         Michelagnolo           di      disegno
               raccomandandosegli,  sì  perché  era  vergogna  della  nazione  avere
               gettato via tanti danari, né aver mai profittato niente, che se la virtù
               sua non gli giovava a finirla, non avevono ricorso alcuno. Promesse
               loro  con  tanta  amorevolezza  di  farlo,  quanto  cosa  'e  facessi  mai

               prima, perché volentieri in questa sua vecchiezza si adoperava alle
               cose sacre che tornassino in onore di Dio, poi per l'amor della sua
               nazione,  qual  sempre  amò.  Aveva  seco  Michelagnolo  a  questo

               parlamento  Tiberio  Calcagni  scultore  fiorentino,  giovane  molto
               volenteroso di imparare l'arte, il quale essendo andato a Roma s'era
               volto alle cose d'architettura. Amandolo Michelagnolo, gli aveva dato
               a finire, come s'è detto, la Pietà di marmo ch'e' roppe, et inoltre una
               testa di Bruto di marmo col petto maggiore assai del naturale, perché

               la  finisse  quale  era  condotta  la  testa  sola  con  certe  minutissime
               gradine. Questa l'aveva cavata da un ritratto di esso Bruto intagliato
               in una corgnola antica, che era apresso al signor Giuliano Ceserino,

               antichissima, che a' preghi di Messer Donato Gianotti suo amicissimo
               la faceva Michelagnolo per il cardinale Ridolfi, che è cosa rara.

               Michelagnolo  dunque,  per  le  cose  d'architettura,  non  possendo
               disegnare  più  per  la  vecchiaia,  né  tirar  linee  nette,  si  andava
               servendo  di  Tiberio,  perché  era  molto  gentile  e  discreto:  perciò
               desiderando servirsi di quello in tale impresa, gl'impose che e' levassi

               la pianta del sito della detta chiesa; la quale levata e portata subito a
               Michelagnolo, in questo tempo che non si pensava che facessi niente,
               fece intendere per Tiberio che gli aveva serviti, e finalmente mostrò
               loro  cinque  piante  di  tempii  bellissimi,  che  viste  da  loro  si

               maravigliorono, e disse loro che scegliessino una a modo loro: e quali
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