Page 1786 - Giorgio Vasari
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signore, non essere giovane di età da poterlo servire. E ragionando
               sua eccellenza che aveva trovato il modo da lavorare il porfido, cosa
               non creduta da lui, se gli mandò, come s'è detto nel primo capitolo
               delle  Teoriche,  la  testa  del  Cristo  lavorata  da  Francesco  del  Tadda
               scultore, che ne stupì. E tornò dal Duca più volte mentre che dimorò

               in  Roma  con  suo  grandissima  satisfazione,  et  il  medesimo  fece
               andandovi  poco  dopo  lo  illustrissimo  don  Francesco  de'  Medici  suo
               figliuolo,  del  quale  Michelagnolo  si  compiacque  per  le  amorevoli

               accoglienze  e  carezze  fatte  da  sua  eccellenza  illustrissima,  che  gli
               parlò sempre con la berretta in mano avendo infinita reverenza a sì
               raro uomo, e scrisse al Vasari che gli incresceva l'essere indisposto e
               vecchio, che arebbe voluto fare qualcosa per quel signore, et andava
               cercando  comperare  qualche  anticaglia  bella  per  mandargliene  a

               Fiorenza.

               Ricercato a questo tempo Michelagnolo dal Papa per Porta Pia d'un
               disegno, ne fece tre tutti stravaganti e bellissimi che 'l Papa elesse
               per porre in opera quello di minore spesa, come si vede oggi murata
               con  molta  sua  lode.  E  visto  l'umor  del  Papa,  perché  dovessi

               restaurare  le  altre  porte  di  Roma,  gli  fece  molti  altri  disegni;  el
               medesimo  fece  richiesto  dal  medesimo  Pontefice  per  far  la  nuova
               chiesa di Santa Maria delli Angioli nelle Terme Diocliziane per ridurle
               a  tempio  a  uso  di  cristiani,  e  prevalse  un  suo  disegno  che  fece,  a

               molti altri fatti da eccellenti architetti, con tante belle considerazioni
               per  comodità  de'  frati  Certosini,  che  l'hanno  ridotto  oggi  quasi  a
               perfezzione, che fé stupire Sua Santità e tutti i prelati e' signori di
               corte  delle  bellissime  considerazioni  che  aveva  fatte  con  giudizio,

               servendosi di tutte l'ossature di quelle terme, e se ne vedde cavato
               un  tempio  bellissimo  et  una  entrata  fuor  della  openione  di  tutti  gli
               architetti,  dove  ne  riportò  lode  et  onore  infinito.  Come  anche  per
               questo  luogo  e'  disegnò  per  Sua  Santità  di  fare  un  ciborio  del

               Sagramento  di  bronzo  stato  gettato  gran  parte  da  maestro  Iacopo
               Ciciliano eccellente gettatore di bronzi, che fa che vengono le cose
               sottilissimamente senza bave, che con poca fatica si rinettano; che in
               questo genere è raro maestro e molto piaceva a Michelagnolo.

               Aveva discorso insieme la nazione fiorentina più volte di dar qualche
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