Page 1767 - Giorgio Vasari
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a lui; e con certo modo allegavano sotto spezie di bene per isgravar
Michelagnolo, perché era vecchio e che non se ne curava, e stando
così la cosa non se ne verrebbe mai a fine. Il Papa, che voleva poche
brighe, non pensando a quel che poteva nascere, diede autorità a'
cherici di camera che come cosa loro n'avessino cura, i quali lo
dettono poi, senza che Michelagnolo ne sapessi altro, con tutte quelle
materie con patto libero a Nanni; il quale non attese a quelle
fortificazioni, come era necessario a rifondarlo, ma lo scaricò di peso
per vendere gran numero di trevertini di che era rifiancato e solicato
anticamente il ponte, che venivano a gravarlo e facevanlo più forte e
sicuro e più gagliardo, mettendovi in quel cambio materia di ghiaie et
altri getti, che non si vedeva alcun difetto di drento, e di fuori vi fece
sponde et altre cose, che a vederlo pareva rinovato tutto, ma
indebolito totalmente e tutto assottigliato. Seguì da poi cinque anni
dopo, che venendo la piena del diluvio l'anno 1557, egli rovinò di
maniera, che fece conoscere il poco giudizio de' cherici di camera, e 'l
danno che ricevé Roma per partirsi dal consiglio di Michelagnolo, il
quale predisse questa sua rovina molte volte a' suoi amici et a me,
che mi ricordo passandovi insieme a cavallo che mi diceva: "Giorgio,
questo ponte ci triema sotto; sollecitiamo il cavalcare, che non rovini
in mentre ci siàn su".
Ma tornando al ragionamento di sopra, finito che fu l'opera di
Montorio e con molta mia satisfazione, io tornai a Fiorenza per
servizio del duca Cosimo, che fu l'anno 1554. Dolse a Michelagnolo la
partita del Vasari e parimente a Giorgio, avenga che ogni giorno que'
suoi aversarii ora per una via or per un'altra lo travagliavano: per il
che non mancarono giornalmente l'uno a l'altro scriversi, e l'anno
medesimo d'aprile dandogli nuova il Vasari che Lionardo nipote di
Michelagnolo aveva avuto un figliuolo mastio, e con onorato corteo di
donne nobilissime l'avevano accompagnato al battesimo, rinovando il
nome del Buonaruoto, Michelagnolo rispose in una lettera al Vasari
queste parole:
Giorgio amico caro. Io ho preso grandissimo piacere della vostra,
visto che pur vi ricordate del povero vecchio, e più per esservi trovato