Page 1765 - Giorgio Vasari
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voleva  che  ogni  cosa  dipendessi  da  lui.  Volentieri  fuggiva
               Michelagnolo questo uomo perché aveva fatto sempre ufizii contrarii
               al  bisogno  di  Michelagnolo,  e  perciò  dubitava  non  essere  da
               l'ambizione di questo uomo trasportato in qualche macchia. Basta che
               la  nazione  fiorentina  perse  per  quella  chiesa  una  bellissima

               occasione,  che  Dio  sa  quando  la  racquisterà  già  mai,  et  a  me  ne
               dolse  infinitamente.  Non  ho  voluto  mancare  di  fare  questa  breve
               memoria perché si vegga che questo uomo cercò di giovare sempre

               alla nazione sua et agli amici suoi et all'arte.
               Né  fu  tornato  a  pena  il  Vasari  a  Roma,  che  innanzi  che  fussi  il

               principio dell'anno 1551, la setta sangallesca aveva ordinato contro
               Michelagnolo un trattato, che il Papa dovessi fare congregazione in
               San Pietro, e ragunare i fabriceri e tutti quegli che avevono la cura
               per  mostrare  con  false  calumnie  a  Sua  Santità  che  Michelagnolo

               aveva guasto quella fabrica: perché avendo egli già murato la nicchia
               del  re,  dove  sono  le  tre  cappelle,  e  condottole  con  le  tre  finestre
               sopra,  né  sapendo  quel  che  si  voleva  fare  nella  volta,  con  giudizio
               debole avevano dato ad intendere al cardinale Salviati vecchio et a

               Marcello Cervino, che fu poi papa, che San Piero rimaneva con poco
               lume.  Là  dove  ragunati  tutti,  il  Papa  disse  a  Michelagnolo  che  i
               deputati  dicevano  che  quella  nicchia  arebbe  reso  poco  lume.  Gli
               rispose:  "Io  vorrei  sentire  parlare  questi  deputati".  Il  cardinale

               Marcello  rispose:  "Siàn  noi".  Michelagnolo  gli  disse:  "Monsignore,
               sopra queste finestre, nella volta che s'ha a fare di trevertini ne va tre
               altre".  "Voi  non  ce  l'avete  mai  detto"  disse  il  cardinale,  e
               Michelagnolo  soggiunse:  "Io  non  sono,  né  manco  voglio  essere

               obligato  a  dirlo,  né  alla  signoria  vostra  né  a  nessuno,  quel  che  io
               debbo o voglio fare; l'ufizio vostro è di far venire danari et avere loro
               cura dai ladri, et a' disegni della fabbrica ne avete a lasciare il carico
               a me". E voltossi al Papa e disse: "Padre Santo, vedete quel che io

               guadagno,  che  se  queste  fatiche  che  io  duro  non  mi  giovano
               all'anima, io perdo tempo e l'opera". Il Papa, che lo amava, gli messe
               le mani in sulle spalle e disse: "Voi guadagnate per l'anima e per il
               corpo, non dubitate", e per aversegli saputo levare dinanzi, gli crebbe

               il Papa amore infinitamente e comandò a lui et al Vasari che 'l giorno
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