Page 1751 - Giorgio Vasari
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l'allegrezza de' beati. Onde scoperto questo Giudizio, mostrò non solo
essere vincitore de' primi artefici che lavorato vi avevano, ma ancora
nella volta che egli tanto celebrata avea fatta, volse vincere se
stesso, et in quella di gran lunga passatosi, superò se medesimo,
avendosi egli imaginato il terrore di que' giorni, dove egli fa
rappresentare, per più pena di chi non è ben vissuto, tutta la sua
Passione; facendo portare in aria da diverse figure ignude la croce, la
colonna, la lancia, la spugna, i chiodi e la corona con diverse e varie
attitudini molto dificilmente condotte a fine nella facilità loro. Èvvi
Cristo il quale sedendo con faccia orribile e fiera ai dannati si volge
maladicendogli, non senza gran timore della Nostra Donna che
ristrettasi nel manto ode e vede tanta rovina. Sonvi infinitissime
figure che gli fanno cerchio di Profeti, di Apostoli e particularmente
Adamo e Santo Pietro, i quali si stimano che vi sien messi l'uno per
l'origine prima delle genti al giudizio, l'altro per essere stato il primo
fondamento della cristiana religione. A' piedi gli è un San Bartolomeo
bellissimo, il qual mostra la pelle scorticata. Èvvi similmente uno
ignudo di San Lorenzo, oltra che senza numero sono infinitissimi Santi
e Sante et altre figure maschi e femine intorno, appresso e discosto, i
quali si abracciano e fannosi festa avendo per grazia di Dio e per
guidardone delle opere loro la beatitudine eterna. Sono sotto i piedi
di Cristo i sette Angeli scritti da San Giovanni Evangelista con le sette
trombe, che sonando a sentenza, fanno arricciare i capelli a chi gli
guarda per la terribilità che essi mostrano nel viso, e fra gl'altri vi son
due Angeli che ciascuno ha il libro delle vite in mano; et appresso non
senza bellissima considerazione si veggono i sette peccati mortali da
una banda combattere in forma di diavoli e tirar giù allo inferno
l'anime che volano al cielo, con attitudini bellissimi e scorti molto
mirabili. Né ha restato nella ressurrezione de' morti mostrare al
mondo come essi della medesima terra ripiglion l'ossa e la carne, e
come da altri vivi aiutati vanno volando al cielo, che da alcune anime
già beate è lor porto aiuto, non senza vedersi tutte quelle parti di
considerazioni che a una tanta opera come quella si possa stimare
che si convenga. Per che per lui si è fatto studii e fatiche d'ogni sorte,
apparendo egualmente per tutta l'opera, come chiaramente e