Page 174 - Giorgio Vasari
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potesse essere preziosa e rara; onde tornando Federigo Barbarossa
da Roma dove si era incoronato, e passando per Arezzo molti anni
dopo ch'era stata fatta, la lodò, anzi ammirò infinitamente; et invero
a gran ragione, perché oltre all'altre cose, sono le comettiture di quel
lavoro fatto d'infiniti pezzi, murate e commesse tanto bene, che tutta
l'opra a chi non ha gran pratica delle cose dell'arte, la giudica
agevolmente tutta d'un pezzo.
Fece Giovanni nella medesima chiesa la cappella degl'Ubertini,
nobilissima famiglia e Signori, come sono ancora oggi e più già
furono, di castella, con molti ornamenti di marmo, che oggi sono
ricoperti da altri molti e grandi ornamenti di macigno, che in quel
luogo col disegno di Giorgio Vasari l'anno 1535 furono posti, per
sostenimento d'un organo che vi è sopra di straordinaria bontà e
bellezza.
Fece similmente Giovanni Pisano il disegno della chiesa di S. Maria
de' Servi, che oggi è rovinata insieme con molti palazzi delle più
nobili famiglie della città, per le cagioni dette di sopra. Non tacerò
che essendosi servito Giovanni, nel fare il detto altare di marmo,
d'alcuni tedeschi, che più per imparare che per guadagnare
s'acconciarono con esso lui, eglino divennero tali sotto la disciplina
sua, che andati dopo quell'opera a Roma, servirono Bonifazio Ottavo
in molte opere di scultura per San Piero, et in architettura quando
fece Civita Castellana. Furono oltre ciò mandati dal medesimo a
Santa Maria d'Orvieto, dove per quella facciata fecero molte figure di
marmo, che secondo que' tempi furono ragionevoli. Ma fra gli altri
che aiutarono Giovanni nelle cose del Vescovado d'Arezzo, Agostino
et Agnolo scultori et architetti sanesi, avanzarono col tempo di gran
lunga tutti gli altri, come al suo luogo si dirà.
Ma tornando a Giovanni, partito che egli fu d'Orvieto, venne a Firenze
per vedere la fabrica che Arnolfo faceva di Santa Maria del Fiore, e
per vedere similmente Giotto, del quale aveva sentito fuori gran cose
ragionare; ma non fu sì tosto arivato a Firenze, che dagli Operai della
detta fabrica di S. Maria del Fiore, gli fu data a fare la Madonna che in
mezzo a due Angioli piccoli è sopra la porta di detta chiesa che va in
Canonica, la quale opera fu allora molto lodata. Dopo fece il