Page 1735 - Giorgio Vasari
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Michelagnolo con cinquecento scudi, dubitando che non facessi delle
               sue, a placarlo, facendo scusa del Papa che ciò erano tutti favori et
               amorevolezze. E perché conosceva la natura del Papa e finalmente
               l'amava, se ne rideva, vedendo poi finalmente ritornare ogni cosa in
               favore  et  util  suo,  e  che  procurava  quel  Pontefice  ogni  cosa  per

               mantenersi questo uomo amico.

               Dove che, finito la cappella et innanzi che venissi quel Papa a morte,
               ordinò  Sua  Santità,  se  morissi,  al  cardinale  Santiquattro  et  al
               cardinale Aginense suo nipote che facessi finire la sua sepoltura con
               minor  disegno  che  'l  primo.  Al  che  fare  di  nuovo  si  messe

               Michelagnolo, e così diede principio volentieri a questa sepoltura per
               condurla  una  volta  senza  tanti  impedimenti  al  fine,  che  n'ebbe
               sempre  di  poi  dispiacere  e  fastidi  e  travagli  più  che  di  cosa  che
               facessi in vita, e ne acquistò per molto tempo in un certo modo nome

               d'ingrato verso quel Papa, che l'amò e favorì tanto. Di che egli alla
               sepoltura ritornato, quella di continuo lavorando e parte mettendo in
               ordine disegni da potere condurre le facciate della cappella, volse la
               fortuna invidiosa che di tal memoria non si lasciasse quel fine che di

               tanta  perfezzione  aveva  avuto  principio;  perché  successe  in  quel
               tempo la morte di papa Giulio, onde tal cosa si misse in abandono
               per la creazione di papa Leone Decimo, il quale d'animo e valore non
               meno  splendido  che  Giulio,  aveva  desiderio  di  lasciare  nella  patria

               sua per essere stato il primo Pontefice di quella, in memoria di sé e
               d'uno  artefice  divino  e  suo  cittadino,  quelle  maraviglie  che  un
               grandissimo principe come esso poteva fare. Per il che dato ordine
               che la facciata di S. Lorenzo di Fiorenza, chiesa dalla casa de' Medici

               fabricata, si facesse per lui, fu cagione che il lavoro della sepoltura di
               Giulio rimase imperfetto, e richiese Michelagnolo di parere e disegno
               e che dovesse essere egli il capo di questa opera. Dove Michelagnolo
               fé tutta quella resistenza che potette allegando essere obligato per la

               sepoltura [a] Santiquattro et Aginense; gli rispose che non pensassi a
               questo che già aveva pensato egli et operato che Michelagnolo fussi
               licenziato  da  loro,  promettendo  che  Michelagnolo  lavorerebbe  a
               Fiorenza, come già aveva cominciato, le figure per detta sepoltura;

               che tutto fu con dispiacere de' cardinali e di Michelagnolo che si partì
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