Page 1725 - Giorgio Vasari
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e metterlo in disperazione, pensando col farlo dipignere che dovessi

               fare, per non avere sperimento ne' colori a fresco, opera men lodata,
               e  che  dovessi  riuscire  da  meno  che  Raffaello;  e  caso  pure  che  e'
               riuscissi il farlo, el facessi sdegnare per ogni modo col Papa, dove ne
               avessi  a  seguire,  o  nell'uno  modo  o  nell'altro,  l'intento  loro  di

               levarselo  dinanzi.  Così  ritornato  Michelagnolo  a  Roma  e  stando  in
               proposito il Papa di non finire per allora la sua sepoltura, lo ricercò
               che  dipignessi  la  volta  della  cappella.  Il  che  Michelagnolo,  che

               desiderava finire la sepoltura e parendogli la volta di quella cappella
               lavor grande e dificile, e considerando la poca pratica sua ne' colori,
               cercò  con  ogni  via  di  scaricarsi  questo  peso  da  dosso,  mettendo
               perciò innanzi Raffaello. Ma tanto quanto più ricusava, tanto maggior
               voglia ne cresceva al Papa, impetuoso nelle sue imprese, e per arroto

               di  nuovo  dagli  emuli  di  Michelagnolo  stimolato,  e  spezialmente  da
               Bramante,  che  quasi  il  Papa,  che  era  sùbito,  si  fu  per  adirare  con
               Michelagnolo. Là dove visto che perseverava Sua Santità in questo, si

               risolvé a farla, et a Bramante comandò il Papa che facessi per poterla
               dipignere il palco: dove lo fece impiccato tutto sopra canapi, bucando
               la volta; il che da Michelagnolo visto dimandò Bramante come egli
               avea a fare, finito che avea di dipignerla, a riturare i buchi; il quale
               disse:  "E'  vi  si  penserà  poi",  e  che  non  si  poteva  fare  altrimenti.

               Conobbe Michelagnolo che o Bramante in questo valeva poco, o che
               egl'era poco amico, e se ne andò dal Papa e gli disse che quel ponte
               non stava bene, e che Bramante non l'aveva saputo fare; il quale gli

               rispose  in  presenzia  di  Bramante  che  lo  facessi  a  modo  suo.  Così
               ordinò di farlo sopra i sorgozoni che non toccassi il muro, che fu il
               modo che ha insegnato poi et a Bramante et agli altri di armare le
               volte e fare molte buone opere. Dove egli fece avanzare a un povero
               uomo legnaiuolo che lo rifece tanto di canapi, che vendutogli avanzò

               la dote per una sua figliuola, donandogliene Michelagnolo. Per il che
               messo mano a fare i cartoni di detta volta, dove volse ancora il Papa
               che si guastassi le facciate che avevano già dipinto al tempo di Sisto i

               maestri innanzi a lui, e fermò che per tutto il costo di questa opera
               avessi  quindici  mila  ducati,  il  quale  prezzo  fu  fatto  per  Giuliano  da
               San  Gallo.  Per  il  che  sforzato  Michelagnolo  dalla  grandezza  della
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